Roma – Per l’estate 2022 il Codacons denuncia una raffica di rincari in tutto il comparto del turismo e dei trasporti. Secondo i dati Istat rielaborati dall’associazione consumatori la spesa per le vacanze degli italiani crescerà notevolmente. Nell’ultimo mese si sono registrati in Italia fortissimi aumenti delle tariffe con livelli record per i biglietti aerei, i cui prezzi in alcuni casi sono più che raddoppiati rispetto allo scorso anno, spiega il Codacons. Acquistare un volo europeo costa infatti oggi addirittura il 127,6% in più rispetto al 2021, mentre i voli internazionali hanno subito incrementi del +103,3%.
Aumenti delle tariffe anche per i voli nazionali (+21,4%). Ma ad aumentare sono anche le tariffe dei traghetti che salgono del 22,7% su base annua, mentre spostarsi in auto costa il 25% in più rispetto allo scorso anno se si dispone di una vettura a benzina, e oltre il 33% in più in caso di auto a gasolio. Non va meglio per tutte le altre voci legate al turismo e alle vacanze – analizza ancora il Codacons – Per i pacchetti vacanza internazionali si spende l’8,6% in più, mentre alberghi e hotel hanno ritoccato al rialzo i listini del +14,7%. Più costoso consumare al bar o mangiare al ristorante (+4,6%), mentre una cena in pizzeria costa quasi il 5% in più rispetto al 2021.
“L’estate 2022 sarà ricordata come quella del caro-vacanze, sicuramente la più costosa degli ultimi decenni, e chi andrà in villeggiatura dovrà spendere molto di più per spostarsi, dormire fuori e mangiare – afferma il presidente Carlo Rienzi – Alla base dei rincari abnormi dell’ultimo periodo i maggiori costi energetici in capo agli operatori turistici, che vengono scaricati sui consumatori finali attraverso prezzi e tariffe, e l’escalation di benzina e gasolio che determina effetti diretti sulle tariffe del comparto trasporti”.
Sul cibo, in particolare, interviene anche Coldiretti sostenendo che un terzo della spesa turistica nell’estate 2022 sarà destinato alla tavola, che supera quella per l’alloggio, trainata dal ritorno della voglia di convivialità dopo due anni di restrizioni a causa della pandemia. Per l’associazione il food è la voce più importante del budget della vacanza estiva in Italia tanto che il consumo di pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche l’acquisto di souvenir o specialità enogastronomiche è diventata per molti turisti la principale motivazione del viaggio. Il ritorno dei vacanzieri in ristoranti, bar e agriturismi rappresenta – rileva Coldiretti – una boccata d’ossigeno per un settore, come la ristorazione, duramente penalizzato da due anni di emergenza con un crack senza precedenti di circa 65 miliardi di euro tra il 2020 e il 2021 e consumi scesi al minimo da almeno un decennio.
A pesare – continua la Coldiretti – è stata soprattutto la forte riduzione della presenza dei turisti stranieri che amano l’enogastronomia Made in Italy. Gli effetti delle difficoltà delle attività di ristorazione si sono peraltro fatti sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare con disdette di ordini per le forniture di molti prodotti agroalimentari, dal vino all’olio, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualità che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione – precisa la Coldiretti – rappresenta addirittura il principale canale di commercializzazione per fatturato.