Milano – Il mercato creditizio è profondamente mutato quest’anno, sia a causa delle tensioni geopolitiche sia per effetto del cambio di passo della politica monetaria della BCE. Si apre ora uno scenario che presenta rischi ed opportunità. E’ quanto emerge dal Credit Report 2022 realizzato dall’Ufficio Studi di 24MAX, società di mediazione creditizia del Gruppo RE/MAX, che contiene un’overview del mercato creditizio fino al 31 agosto e le previsioni per l’ultimo trimestre 2022. Il contesto economico generale – si sottolinea – si è notevolmente inasprito a partire da marzo, con l’inizio del conflitto e il costante aumento dell’inflazione che ha raggiunto livelli record (9,1%) nella storia dell’Eurozona, inducendo la BCE a intervenire sui tassi di interesse. In questo scenario si è accennato sin da febbraio un cambio di rotta nelle scelte dei consumatori: se nel 2021 quasi il 90% dei mutui erogati è stato a tasso fisso, nel periodo gennaio-settembre 2022 la percentuale del tasso fisso è scesa al 78,10%, a fronte di una crescita del variabile che raggiunge quota 21,90%.
“Queste percentuali su base semestrale non riflettono esattamente la contrazione del fisso rispetto al variabile che stiamo registrando di mese in mese. Le percentuali del semestre sono ‘viziate’ dai primi mesi dell’anno dove il fisso, ovviamente, era ancora la scelta predominante”, commenta Riccardo Bernardi, Chief Development Officer di 24MAX. Nel periodo gennaio – agosto 2022 l’intermediato di 24MAX ha registrato una crescita del 20,8% sul 2021 a 116,2 milioni. Le pratiche accese dai Credit Specialist di 24MAX fino al 31 agosto sono state 1.591 (+9% rispetto al 2021), per un valore complessivo di 219,8 milioni di euro ed un importo medio di circa 138.200 euro. Il management di 24MAX dichiara un cauto ottimismo per il futuro basato su diverse considerazioni: da un lato, il fatto che le nuove esigenze abitative emerse durante la crisi sanitaria siano ormai consolidate, dall’altro il fatto che i tassi, seppur aumentati, rimangano comunque vantaggiosi rispetto agli anni di boom del mattone, durante i quali i richiedenti erano abituati a percentuali del 6/7%. Oggi il mercato offre ancora condizioni interessanti, considerando inoltre che si è anche ampliato il ventaglio di proposte: tassi variabili a rata fissa, tassi variabili con CAP ed i cosiddetti mutui green.