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lunedì 11 Dicembre 2023

Intesa, Unicredit e Bnl Bnp Paribas dalla parte delle piccole imprese

Intesa Sanpaolo vara un piano di 5 miliardi per iniziative volte a sostenere le piccole e piccolissime imprese dei settori Commercio, Artigianato e piccoli Alberghi – circa 500mila, quelle clienti del Gruppo con fatturato fino a 2,5 milioni di euro – che rappresentano la fascia della nostra imprenditoria più numerosa e più esposta ai rincari dell’energia, delle materie prime e dagli effetti della crisi internazionale. Il rischio per questo segmento di aziende, costituito in prevalenza dalle attività di settore terziario, è la drastica riduzione di ricavi a fronte dell’impennata dei costi. L’intervento si aggiunge ai 30 miliardi già stanziati dalla Banca in favore di PMI e famiglie dall’inizio dell’anno per contrastare il caro energia, parte degli oltre 400 miliardi a supporto del PNRR. Il piano prevede interventi per la liquidità e finanziamenti garantiti, azzeramento per un anno delle commissioni sui micropagamenti tramite POS in negozio fino a 15 euro, gratuità per un anno del canone dei POS e delle carte di credito commercial, agevolazioni sui prodotti di copertura assicurativa e noleggio di beni strumentali per contenere i costi operativi.

Obiettivo: accompagnare le piccole imprese fuori dalla crisi e aiutarle nel rilancio attraverso progetti di digitalizzazione, sostenibilità e sviluppo dell’attività commerciale. L’iniziativa, denominata “CresciBusiness”, è stata illustrata oggi a Milano da Intesa Sanpaolo e condivisa con le principali associazioni di categoria dei settori Artigianato, Commercio, Servizi e Turismo, con le quali è stato firmato un protocollo d’intesa. Alla presentazione “Le piccole imprese nel nuovo scenario economico. Interventi e proposte di Intesa Sanpaolo per artigiani, commercianti e albergatori” hanno partecipato Gregorio De Felice, Chief Economist Intesa Sanpaolo, Anna Roscio, Responsabile Direzione Sales and Marketing Imprese Intesa Sanpaolo, Patrizia De Luise, Presidente nazionale Confesercenti, Paolo Ferrè, Membro di Giunta Confcommercio, Marco Granelli, Presidente Confartigianato e Maurizio Naro, Membro di Giunta Federalberghi. Le conclusioni sono state affidate a Stefano Barrese, Responsabile Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo.

In Italia le imprese con meno di dieci addetti sono più di 4 milioni, il 95% del totale delle imprese industriali e dei servizi. Il loro peso è molto elevato anche in termini occupazionali: impiegano circa 7,3 milioni di addetti, il 43,8% del totale. E’ la classe dimensionale di maggiore rilevanza in Italia. Nel 2020 hanno registrato un fatturato pari a 658 miliardi di euro (23,5% del totale) e un valore aggiunto che ha sfiorato i 200 miliardi (26,8%). Si tratta di un fenomeno soprattutto italiano e un fattore competitivo cruciale per le filiere attive in Italia. Il ruolo di queste imprese è rilevante in tutti i settori economici italiani, con punte dell’80% nei servizi alla persona (sul totale degli addetti nel settore), del 62% nel turismo e del 55% nel commercio.

“Il piano che presentiamo oggi aggiunge un nuovo pilastro agli interventi che Intesa Sanpaolo ha attivato a sostegno dell’economia e della popolazione italiana: 35 miliardi complessivi in favore di famiglie, imprese, commercianti, albergatori ed artigiani – afferma Stefano Barrese, responsabile divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo. Le recenti conferme sulla tenuta del nostro sistema produttivo non nascondono le difficoltà di buona parte del tessuto socio-economico. Siamo consapevoli che, in questa situazione di incertezza, la fiducia e la coesione sociale siano essenziali per rispondere alla crisi e per garantire la crescita sostenibile che il paese sta perseguendo. Proprio per fornire il massimo supporto alle 500.000 piccole aziende nostre clienti abbiamo adottato misure immediate come l’azzeramento per un anno delle commissioni sui micropagamenti elettronici fino a 15 euro. Il nostro Gruppo non ha mai perso di vista l’importanza della tenuta sociale ed economica del paese, che dal 2020 ad oggi abbiamo sostenuto con oltre 11 miliardi di euro di erogazioni ai settori del turismo, del commercio e dell’artigianato”. Barrese a margine dell’evento ha ribadito che Intesa Sanpaolo mette a disposizione delle piccole imprese dell’ artigianato, del commercio e del turismo finanziamenti particolarmente agevolati volti alla digitalizzazione e al rinnovamento dal punto di vista strutturale dell’azienda, annunciando un abbattimento dei costi relativi al tasso di finanziamento per le transazioni Pos.

“Mettiamo a disposizione una linea a breve termine, fino a 10mila euro sul transato pos, a condizioni molto vantaggiose: parliamo dell’Euribor a un mese di 50 punti base”, ha spiegato Barrese. UniCredit, invece, insieme a Digital Innovation Hub Lombardia, rete di Confindustria, ha siglato un accordo volto a sostenere insieme i percorsi di trasformazione digitale delle imprese. In particolare, con lo scopo di elaborare piani di trasformazione digitale personalizzati per singole aziende, attraverso l’utilizzo dell’ “assessment di maturità digitale”: uno strumento, sviluppato da Politecnico di Milano e Assoconsult e adottato dalla rete dei DIH di Confindustria, per mappare la maturità digitale delle dimensioni e dei processi di qualsiasi azienda e di ogni settore, evidenziando le aree che, in coerenza con la strategia dell’azienda, richiedono azioni di sviluppo. Il valore aggiunto del test deriva dall’opportunità di riflettere su come ogni processo aziendale possa evolvere per effetto delle tecnologie digitali. I benefici per le aziende sono rappresentati da una valutazione dell’impatto della gestione dell’innovazione nella performance economica dell’azienda e dall’individuazione delle aree di miglioramento al fine di incrementare la propria competitività.

Grazie a questo accordo di collaborazione, UniCredit e Digital Innovation Hub Lombardia individueranno un gruppo di imprese lombarde a cui sottoporre lo specifico assessment e verificare, a seguito dei risultati della sperimentazione, l’attività di supporto alle imprese, sia in termini di sviluppo digitale che di supporto finanziario, eventualmente necessario a tali politiche di sviluppo aziendale. “Grazie a questa partnership con Digital Innovation Hub Lombardia mettiamo a disposizione delle nostre imprese clienti uno strumento efficace e innovativo che gli consentirà di individuare le proprie aree di miglioramento al fine di affrontare al meglio la necessaria trasformazone digitale – spiega Marco Bortoletti, Regional Manager Lombardia di UniCredit –. Come UniCredit vogliamo sostenere l’economia nella realizzazione di una transizione verso nuovi modelli di sviluppo, fornendo anche supporto e consulenza per le attività connesse al PNRR. L’accordo siglato oggi va proprio in questa direzione in quanto ci consente di valutare oltre al grado di maturità digitale delle imprese, la possibilità di utilizzare l’assessment di maturità digitale come strumento ausiliario alla determinazione del valore degli intangibili nel patrimonio aziendale e di individuare potenziali sinergie tra piani di trasformazione digitale proposti alle singole aziende o alle filiere e gli strumenti finanziari disponibili al loro sviluppo”.

“Uno degli obiettivi strategici del DIH Lombardia è favorire l’incontro tra domanda e offerta nell’ecosistema dell’innovazione. Gli istituti di credito svolgono un ruolo importantissimo nell’ecosistema perché mettono a disposizione delle aziende opportunità, risorse e competenze per sostenere la digitalizzazione e valorizzarla in modo tangibile. Questo accordo con UniCredit permetterà a Digital Innovation Hub di rispondere alle richieste sempre più crescenti delle aziende che vogliono investire in piani di trasformazione digitale e garantire un supporto non solo tecnologico ma anche economico e finanziario” commenta il Cav. Gianluigi Viscardi, Presidente del Digital Innovation Hub Lombardia.

Infine BNL BNP Paribas, tramite BNL Leasing, ha finalizzato un’operazione di leasing a favore di Ceramica del Conca. La Società, che ha sede a San Clemente (Rimini), è attiva da oltre 40 anni nella produzione di piastrelle da pavimento e rivestimento; il Gruppo fa capo alla famiglia Mularoni la cui guida è alla terza generazione, opera con 4 stabilimenti e 3 società operative tra Italia, Stati Uniti e Repubblica di San Marino. Il contratto di leasing strumentale è per un importo complessivo di 6,8 milioni di euro e ha per oggetto un impianto di cogenerazione, basato su un innovativo motore endotermico di potenza pari a 7,5MW. Il finanziamento da parte di BNL BNP Paribas ha una connotazione “green” in quanto permetterà a Ceramica del Conca di effettuare un upgrade tecnologico mediante la sostituzione di un impianto obsoleto e raggiungere importanti target in chiave ESG come riduzioni di CO2 e utilizzo di fonti rinnovabili (l’impianto sarà alimentato a gas naturale), che ridurranno l’impatto ambientale.

Chiara De Gasperi Direttore Territoriale Centro Nord di BNL BNP Paribas: “Questa operazione rientra nella nostra strategia di vicinanza al territorio e al tessuto imprenditoriale su cui poggia l’economia reale. BNL BNP Paribas, con le società specializzate del Gruppo, è al fianco delle aziende, specialmente in una fase cruciale per l’industria come quella attuale, per supportare il business, in ottica di crescita industriale innovativa e sostenibile”. L’amministratore delegato di Ceramica del Conca S.p.A., Luca Costi, ha affermato: “Presso la nuova unità produttiva sita in Savignano sul Panaro (MO), il Gruppo Del Conca intende esprimere il proprio impegno concreto a favore della sostenibilità ambientale e dell’utilizzo razionale delle fonti energetiche. Il nuovo sito produttivo sarà dotato di un impianto di cogenerazione ad alto rendimento per soddisfare le utenze termiche ed elettriche dello stabilimento. I fumi prodotti sono impiegati direttamente nel processo di atomizzazione, mentre l’acqua calda è recuperata nei processi tecnologici che richiedono apporto di calore. L’energia elettrica prodotta dal sistema di cogenerazione è utilizzata direttamente presso lo stabilimento che è in grado di auto-prodursi il 100 % dell’elettricità necessaria. L’avanzato sistema di gestione dell’impianto di cogenerazione consente di raggiungere rendimenti superiori a 80 % consentendo un risparmio di CO2 immessa in atmosfera di oltre 1000 tonnellate annue rispetto a una produzione separata di energia elettrica e termica”.

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