Milano – La Commissione Ue presenterà al Consiglio europeo del 19 ottobre una proposta in 3 elementi: diminuire i prezzi, meccanismo di solidarietà e riforma del mercato dell’elettricità. A Bruxelles cresce il consenso verso la proposta dei Commissari Gentiloni e Breton: programmi di finanziamento per i Paesi membri in materia energetica sul modello Sure, cioè finanziati con debito comune europeo. “È quello che serve per mettere tutti i Paesi, sia quelli che hanno spazio fiscale sia quelli che non ne hanno, su un livello uguale”, la benedizione del premier Mario Draghi. La settimana, dunque, ripartirà con l’orizzonte energia rivolto già alla prossima e, per il momento, il tetto al prezzo del gas è ancora rinviato. “L’idea di un price cap bloccato può avere delle controindicazioni nel senso che l’andamento dei mercati, il trattamento verso i Paesi – perché è chiaro che l’atteggiamento verso la Russia non può essere lo stesso che quello verso la Norvegia o l’Algeria -, richiedono uno strumento abbastanza sofisticato, un price cap dinamico potrebbe andare incontro a questa necessità” ha ribadito lo stesso Paolo Gentiloni.
Ma “non ci illudiamoci che questo di per sé sia una soluzione miracolosa – ha ammonito -, perché se ciascuno usa i propri quattrini per conto proprio, visti gli squilibri che ci sono nei nostri spazi di bilancio, non è sufficiente” e sarà indispensabile “mettere in piedi anche degli strumenti finanziari aggiuntivi”. “Le regole per il Mercato unico non sono sempre state eque – ha dichiarato da parte sua la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola – ma abbiamo sempre trovato delle soluzioni comuni ed è il tempo di trovarne altre. Dobbiamo vedere a quali finanze possiamo attingere e non dobbiamo rimuovere dal tavolo nessuna opzione. E’ indispensabile un tetto al prezzo del gas a livello europeo. Non possiamo fare offerte più alte degli altri. Molte compagnie energetiche stanno facendo enormi profitti sulle speculazioni di mercato. I profitti in eccesso dovrebbero essere destinati ad alleviare la situazione delle famiglie, delle Pmi e delle industrie alle prese con bollette alle stelle”.
“Dopo sette mesi dall’inizio della guerra siamo molto più preparati per l’inverno – ha dichiarato Ursula von der Leyen -, i nostri stock sono del 90% oggi, il 15% più rispetto all’anno scorso”. Ma il problema, piu’ che le forniture di energia, sono i picchi nei prezzi. Anche la presidente della Commissione Ue ha dettato l’agenda del Consiglio di ottobre: “Il level playing field, ovvero che le aziende di ogni Paese abbia la stessa possibilità di partecipare al mercato unico, con equità” e “come potenziare il RePower”.Vienna però frena sull’ipotesi del price cap che “non dovrebbe trasformarsi in un embargo al gas dalla Russia” e dunque in uno stop definitivo agli approvigionamenti, come ha detto il cancelliere austriaco, Karl Nehammer.