Dalla flat tax al taglio del cuneo alle modifiche sui fringe benefit: ecco le principali novità fiscali e contributive previste dalla manovra 2023. A stilare l’agenda del nuovo anno è l’ufficio studi della Cgia, l’associazione degli artigiani di Mestre.
FLAT TAX AUTONOMI. Dal 2023 potranno accedere al regime forfetario anche le imprese individuali e i lavoratori autonomi i cui ricavi/compensi sono nella fascia tra 65.000 e 85.000 euro. Con la Legge di Bilancio è stato previsto l’innalzamento del limite di ricavi/compensi da non superare per accedere al regime agevolato.
Ad ogni modo, con l’innalzamento della flat tax fino a 85 mila euro di fatturato, gli autonomi continuano a pagare più tasse dei lavoratori dipendenti. Solo nella fascia di reddito tra i 60 e i 65 mila euro, le partite Iva che si avvalgono della “tassa piatta” pagano meno. Lo sostiene l’Ufficio studi della Cgia di Mestre. In tutte le altre comparazioni, vale a dire tra 10 e 55 mila euro, gli autonomi pagano sempre molto più di impiegati e operai, con punte tra i 3.760 e i 3.875 euro all’anno nella fascia tra i 25 e i 30 mila euro, prelievo aggiuntivo che sale attorno ai 4.200 euro con redditi tra i 15 e i 20 mila euro. Se poi si fa il confronto tra i dipendenti e i lavoratori autonomi che non applicano la flat tax, questi ultimi arrivano punte di oltre 6 mila euro all’anno, nella fascia di reddito tra i 60 e i 65 mila euro. A partire dalla classe di reddito pari a 60 mila euro, gli autonomi con flat tax subiranno nel 2023 un prelievo fiscale annuo inferiore di 640 euro rispetto ai dipendenti. Con un reddito da 65 mila, il vantaggio sale a 1.285 euro.
AUTONOMI SENZA FORFETTARIO. Per il solo 2023 le imprese individuali e i lavoratori autonomi che non si trovano nel regime forfetario sulla parte degli incrementi di reddito del 2023 rispetto al più elevato dei redditi dichiarati nel triennio precedente, in luogo del prelievo con gli scaglioni Irpef, possono applicare una tassazione del 15%.
CONTABILITA’ SEMPLIFICATA AUTONOMI. Si elevano le soglie di ricavi da non superare per accedere al regime di contabilità semplificata, da 400.000 a 500.000 euro per le imprese che esercitano attività di prestazioni di servizi e da 700.000 a 800.000 euro per le imprese che esercitano altre attività.
PREMI RISULTATO DIPENDENTI. Si riduce dal 10% al 5% l’aliquota dell’imposta sostitutiva dovuta sui premi di risultato erogati dal datore di lavoro in quanto previsti da accordi collettivi.
TAGLIO CUNEO FISCALE DIPENDENTI. Riduzione della quota di contributi a carico dei lavoratori dipendenti. Tale riduzione è pari al 2 per cento se la retribuzione mensile non supera 2.692 euro, mentre è pari al 3 per cento se la retribuzione mensile non supera 1.923 euro.
CONGEDO PARENTALE. Si eleva l’indennità per congedo parentale all’ 80 per cento (invece che al 30 per cento) della retribuzione limitatamente a un periodo non superiore a un mese e compreso entro il sesto anno di vita del bambino.
DETASSAZIONE FRINGE TORNA A 258 EURO. Ai fini della non tassazione dei premi erogati ai dipendenti, torna la vecchia soglia pari a 258 euro dopo che per il 2022 si era potuto usufruire del maggior limite di 3.000 euro.
TASSA SU MANCE. Sono reddito da lavoro dipendente le mance percepite dai dipendenti del settore della ristorazione e si prevede la tassazione con una imposta sostitutiva del 5 per cento.
FRINGE AUTO. I fringe benefit calcolati tramite i costi chilometrici di esercizio di autovetture elaborati dall’Aci saranno più elevati. Infatti si verifica un aumento attorno al 4 per cento per gli automezzi alimentati a benzina e al 7 per cento per i diesel.
ASSEGNO UNICO. Aumento dell’Assegno Unico Universale per figli a carico nel caso di figli sino a 1 anno di età oppure di età inferiore a 3 anni nel caso di ISEE sino a 40.000 euro. Si eleva l’importo dell’assegno anche nel caso di famiglie numerose con quattro o più figli (art.1 c. 357 e 358 Legge di Bilancio).