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mercoledì 29 Marzo 2023

Eurozona, cala fiducia dei consumatori e imprese ad agosto

Nell’agosto 2021, l’indicatore del clima economico (ESI) è diminuito sia nell’UE che nell’area dell’euro (-1,5 punti). Scendendo dal massimo storico di luglio, l’indicatore rimane a un livello elevato di 116,5 punti nell’UE e 117,5 nell’area dell’euro. L’Employment Expectations Indicator (EEI) è ulteriormente aumentato (+1,0 punto a 112,6 pollici) nell’UE e +1,2 punti a 112,8 nell’area dell’euro)1, raggiungendo il livello più alto da novembre 2018 in entrambi le zone. I dati sono stati diffusi dalla Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea (DG ECFIN).

Nell’UE, l’ESI è stata frenata ad agosto da un calo di fiducia nei servizi, nell’industria e tra i consumatori, mentre la fiducia è tornata a crescere nelle costruzioni ed è rimasta pressoché invariata nel commercio al dettaglio. Tra i maggiori economie dell’UE, l’ESI è diminuito drasticamente in Francia (-4,5) e nei Paesi Bassi (-3,0), e in misura minore, in Italia (-1,9), Polonia (-1,7) e Spagna (-1,2). Il sentiment in Germania (-0,3) è rimasto pressoché invariato.

Dopo aver toccato un massimo record a luglio, la fiducia del settore si è leggermente raffreddata (-0,6), poiché le valutazioni dei gestori sull’attuale livello degli ordini complessivi e sulla scarsità di scorte di prodotti finiti sono diminuite rispetto ai livelli massimi. Nel frattempo, le aspettative di produzione dei manager sono aumentate di nuovo. Tra le domande che non rientrano nell’indicatore di fiducia, la valutazione dei gestori sui libri degli ordini delle esportazioni è scesa leggermente, mentre le loro valutazioni sulla produzione passata hanno visto una correzione al ribasso più marcata.

Anche la fiducia nei servizi è calata (-2,1), a causa delle valutazioni meno positive dei gestori sulla domanda attesa, sulla domanda passata e sulla situazione economica passata. Il lieve calo della fiducia dei consumatori (-0,7) riflette una diminuzione delle intenzioni delle famiglie di effettuare acquisti importanti e soprattutto delle loro aspettative sulla situazione economica generale.

Le valutazioni dei consumatori sulla loro situazione finanziaria passata e futura sono rimaste pressoché invariate. La fiducia del commercio al dettaglio è rimasta pressoché stabile (-0,1).

Mentre i rivenditori hanno abbassato le loro valutazioni sulla situazione commerciale passata e prevista, la valutazione del volume delle scorte attualmente detenute dai rivenditori ha raggiunto il livello più basso mai registrato. Non incluso nell’indicatore di fiducia, le intenzioni dei rivenditori di effettuare ordini con i fornitori hanno raggiunto il livello più alto da dicembre 2017.

La fiducia nel settore delle costruzioni è tornata in ripresa (+1,2), grazie alla valutazione più ottimistica dei manager sul livello degli ordini e sulle aspettative sull’occupazione. La quota di direttori edili che indica la carenza di forza lavoro come fattore di limitazione dell’attività edilizia ha raggiunto il secondo valore più alto mai registrato (25,6%, dopo il 26,1% di settembre 2018); scarsità di materiale e/o attrezzature come fattore limitante l’attività è salita alla quotazione più alta mai registrata (14,9%).

La fiducia dei servizi finanziari (non inclusi nell’ESI) è diminuita notevolmente ad agosto (-5,1) a causa del deterioramento di tutti e tre componenti cioè le valutazioni dei manager della domanda passata e della situazione aziendale passata, nonché le loro aspettative sulla domanda.

Il continuo rialzo dell’indicatore delle aspettative sull’occupazione (+1,0) è stato trainato dal miglioramento dei piani per l’occupazione nell’edilizia, nel commercio al dettaglio e nei servizi. I piani per l’occupazione nell’industria sono rimasti sostanzialmente invariati a un livello molto elevato, solo leggermente al di sotto del loro massimo storico di dicembre 2017. Le aspettative di disoccupazione dei consumatori, che non sono incluse nell’indicatore principale, sono leggermente aumentate. Le aspettative sui prezzi di vendita si sono ulteriormente rafforzate nell’industria, nel commercio al dettaglio e nell’edilizia, raggiungendo nuovi massimi in tutti e tre i settori, mentre sono leggermente diminuite nei servizi. Le aspettative sui prezzi al consumo sono aumentate.

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