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venerdì 22 Settembre 2023

Crisi energetica, Cina ordina aumento immediato di carbone

I funzionari cinesi hanno ordinato alle due principali regioni carbonifere del paese di agire immediatamente per espandere la loro capacità di produzione annuale di oltre 160 milioni di tonnellate mentre la Cina combatte una delle sue peggiori crisi energetiche.

Negli ultimi giorni circa due terzi delle province cinesi hanno subito crolli nella produzione di corrente elettrica tali da costringere le proprie imprese a chiudere o interrompere temporaneamente i lavori. Nelle regioni del nord-est anche le utenze domestiche sono state danneggiate con milioni di famiglie rimaste al buio e senza riscaldamento. Secondo quanto stimato da Goldman Sachs circa il 44% dell’attività industriale cinese è stata colpita dalla mancanza di corrente elettrica.

Questa crisi energetica sembra essere quasi esclusivamente legata al calo della produzione di carbone, in quanto alcune aziende minerarie stanno avendo difficoltà ad accedere ai finanziamenti per via delle politiche climatiche introdotte dal presidente Xi Jinping che mirano a raggiungere lo “zero netto” entro il 2060, allineandosi alla tendenza globale alla neutralità carbonica.

Ma ora le promesse sembra che possano aspettare.

Lo Shanxi, la più grande regione produttrice di carbone della Cina, ha ordinato alle sue 98 miniere di carbone di aumentare la loro capacità di produzione annuale di 55,3 milioni di tonnellate nel resto dell’anno, ha confermato venerdì un funzionario del governo provinciale in un documento esaminato da Reuters. Lo Shanxi consentirà inoltre a circa 51 miniere di carbone che hanno raggiunto i livelli massimi di produzione annuale di continuare a produrre nel quarto trimestre e di aumentare la loro capacità di 8 milioni di tonnellate, il che dovrebbe aggiungere 20,65 milioni di tonnellate di fornitura extra.

Nonostante negli ultimi tempi Pechino abbia ridotto la dipendenza dai combustibili fossili, le centrali elettriche a carbone continuano ad essere preponderanti nella fornitura del Paese.

Nella Mongolia interna, seconda regione per produzione di carbone, ieri è stato inviato un avviso urgente dal dipartimento dell’energia della regione che ha chiesto alle autorità locali di notificare a 72 miniere che possono operare immediatamente a capacità superiori stabilite, a condizione che garantiscano una produzione sicura. Le miniere della regione, la maggior parte delle quali a cielo aperto, avevano in precedenza una capacità annua autorizzata di 178,45 milioni di tonnellate. Secondo i calcoli di Reuters, l’avviso avrebbe proposto un aumento di 98,35 milioni di tonnellate.

“Ciò dimostra che il governo è seriamente intenzionato ad aumentare la produzione di carbone locale per alleviare la carenza”, ha affermato un commerciante con sede a Pechino, che ha stimato che l’aumento della produzione potrebbe richiedere da due a tre mesi per concretizzarsi.

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