Il Consiglio di Amministrazione di Banca Carige riunitosi in data odierna ha approvato i risultati consolidati al 30 giugno 2021. Il primo semestre, soprattutto nella seconda parte, inizia a incorporare i primi tangibili effetti del nuovo modello di servizio e dei correlati investimenti tecnologici, che si stanno gradualmente approntando.
Nel primo semestre del 2021 la banca genovese chiude con una perdita netta (esclusa la quota di terzi) di 49,9 milioni di euro e si confronta con il -97,8 milioni del periodo febbraio/giugno dell’esercizio 2020 e con il -39,7 milioni del primo trimestre 2021. I proventi operativi sono stati pari a 203,5 milioni, saliti del 36,9%, con margine di interesse a 74,7 milioni (+56,1%) e commissioni nette a 112,6 milioni (+37,1%).
Si assiste anche a una robusta crescita nella top line dei ricavi (margine di interesse + commissioni nette): +16,7% nel semestre rispetto all’analogo periodo del 2020 (al netto di componenti one-off, al lordo delle quali la crescita sarebbe del 20,1%).
Il credito deteriorato verso clientela al netto dei fondi svalutativi si è ulteriormente ridotto a €303,6 milioni.
A fine giugno 2021 il Common Equity Tier1 era pari all’11,4% al di sopra della soglia minima dell’8,55% richiesti dalla BCE. Alla stessa data le attività ponderate per il rischio erano pari a 9,3 miliardi di euro.
“Carige mantiene il suo forte presidio sulla qualità degli asset creditizi e prosegue nella marcia di recupero della redditività che diverrà più significativa nel corso dei prossimi trimestri in parallelo con il completamento delle varie attività previste nel piano. I progressi sono il risultato della forza del suo Personale e della fiducia confermata da centinaia di migliaia di famiglie e imprese. A loro il mio ringraziamento” ha commentato Francesco Guido, amministratore delegato di Banca Carige.
Nel comunicato viene anche segnalato che “in seguito all’andamento dei primi sei mesi dell’anno (a conclusione dei quali è stata contabilizzata una perdita di €49,9 milioni a fronte di un risultato stimato per l’intero esercizio 2021 di -€84 milioni) il target per il 2021 non può essere puntualmente confermato”.
Carige stima però che l’uscita dallo scenario pandemico da Covid-19 a partire dall’esercizio 2022 e l’accelerazione degli effetti delle azioni già pianificate ed in corso e/o dell’avvio tempestivo di eventuali nuove azioni a sostegno del Piano, “siano in grado di far recuperare, a partire dall’esercizio 2022, l’eventuale quota parte dei margini reddituali 2021 previsti e non conseguiti, consentendo agli Amministratori di confermare le linee strategiche e i target 2022 e 2023 (tra cui l’attesa che il risultato consolidato lordo a fine 2022 ritorni ad essere positivo e nel 2023 il Gruppo realizzi un risultato consolidato netto positivo)”.