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venerdì 22 Settembre 2023

Auto, in Europa brusco calo delle immatricolazioni: -34,3%. In Italia va anche peggio

Ottobre rosso per il mercato dell’auto in Europa Occidentale.

Secondo il Centro Studi Promotor (CSP), le immatricolazioni rispetto allo stesso mese del 2019 sono calate del 34,3% con contrazioni in tutti i paesi dell’area con la sola eccezione dei piccolissimi mercati di Irlanda, Islanda e Norvegia.

Diversi sono i motivi che hanno portato l’industria dell’auto verso questo calo,

In primo luogo la carenza di semiconduttori ha determinato fermate produttive in molti impianti, mentre la domanda è penalizzata dalla pandemia, oltre all’aumento dell’inflazione (e in qualche paese si sta assistendo anche ad aumenti di tassazione).

In questo contesto fortemente negativo vi è una nota positiva, ovvero la crescita delle quote di mercato delle auto elettriche pure e delle auto ibride.

Particolarmente colpiti da questa situazione sono i cinque maggiori mercati dell’area e cioè quelli di Germania, Francia, Regno Unito, Italia e Spagna. In Germania le immatricolazioni di autovetture, sempre rispetto al 2019, accusano un calo del 37,2% mentre la quota dei veicoli elettrici ha toccato in ottobre un nuovo massimo, raggiungendo il 30% delle immatricolazioni. Nel Regno Unito, sempre in ottobre, si è registrato un calo delle immatricolazioni del 25,8% sul 2019 ed anche in questo paese importante è la quota delle auto elettriche che è stata in ottobre del 15,2% per i modelli elettrici puri (BEV) e del 7,9% per i modelli ibridi con la spina (PHEV). In Spagna le immatricolazioni sono calate in ottobre del 37,2% su ottobre 2019 con risultati particolarmente negativi per quanto riguarda le vendite a privati. La Francia, tra i cinque maggiori paesi dell’area, è invece quella che accusa il calo più forte (-37,3% su ottobre 2019).

Come sottolinea il CSP, il mercato italiano si trova nella stessa situazione degli altri maggiori mercati europei in quanto il calo di ottobre 2021 su ottobre 2019 è del 35,8%, con una differenza che è però molto significativa nella composizione delle vendite. Mentre nel Regno Unito e in Germania si assiste ad un significativo spostamento della domanda dalle vetture diesel e a benzina verso le soluzioni elettriche pure o ibride con la spina, in Italia vi è ad una certa crescita delle quote di elettriche pure (7% in ottobre 2021) e ibride con la spina (5%), ma le forti contrazioni degli acquisti di auto a benzina e gasolio vanno soprattutto a vantaggio delle auto ibride senza spina, che, come è noto, utilizzano come carburanti benzina o gasolio. D’altra parte – sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – non si comprende per quale motivo l’Italia, che dispone in questo momento di risorse eccezionali, non abbia fin qui varato un piano per sostenere il settore dell’auto che è in fortissima difficoltà e che ha bisogno di interventi molto significativi per affrontare la transizione all’elettrico che è diventata oramai una priorità irrinunciabile per tutti.

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