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lunedì 11 Dicembre 2023

5G, stop della Nato all’Europa su Huawei

Milano – Mentre la Commissione europea da l’ok, dal 2023, all’utilizzo dei telefonini con tecnologia 5G durante il volo sugli aerei di linea e in Italia si è da poco concluso il 5G Italy organizzato dal Cnit, gli Stati Uniti ritengono che i Paesi parte della Nato non possano consentire a “fornitori inaffidabili” di partecipare alla loro infrastruttura digitale, “inclusa la rete 5G”. Il ricorso a tali aziende comporterebbe, infatti, “rischi inaccettabili per la sicurezza nazionale” e rappresenterebbe una minaccia per la riservatezza dei cittadini. È quanto dichiarato dalla rappresentante permanente degli Usa presso la Nato, Jill Smith, nel corso di un’intervista. L’implicito riferimento è al colosso delle telecomunicazioni cinese Huawei e alla Germania, che ha consentito a questa società di fornire componenti per la telefonia mobile nonostante gli operatori del settore intendano escluderla dalla rete centrale in ragione della sensibilità dei dati convogliati.

Per la propria rete 5G, gli Stati Uniti si affidano principalmente a Ericsson e Nokia e hanno vietato l’acquisto di nuove componenti dalle concorrenti cinesi Huawei e Zte. In Germania, la legge sulla sicurezza della tecnologia informatica 2.0 consente di vietare a determinati soggetti di fornire i componenti critici se il loro impiego contrasta con gli “obiettivi della politica di sicurezza” del Paese, dell’Ue e della Nato e se il produttore è “direttamente o indirettamente controllato dal governo, inclusi particolari organi statali o forze armate di uno Stato terzo”. Tuttavia il ministero dell’Interno tedesco ha limitato l’attuazione della normativa “al minimo indispensabile”, provocando l’irritazione degli Usa che da tempo accusano Huawei di svolgere attività di spionaggio per la Cina. La società ha ripetutamente respinto come infondati tali sospetti.

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