Milano – Il mercato del lavoro Usa che rallenta al 3,5%, ma meno delle attese, riaccende i timori di un nuovo deciso intervento della Federal Reserve sul costo del denaro per fermare l’inflazione e questo disturba i listini. .Gli investitori hanno visto il rapporto del lavoro come un aumento delle probabilità che la Fed intraprenda nuovamente un aumento del tasso di interesse di 0,75 punti percentuali il 2 novembre. A colpire pesantemente i tecnologici il profit warning di Advanced Micro Devices (-13,87%). Per gli operatori si è alzata al 92% la probabilità di un aumento di 75 punti base da parte della Fed, dall’83,4% precedente. L’aumento aggressivo del costo del denaro ha alimentato i timori di un rallentamento della crescita economica, che tuttavia continua a mostrare resilienza nonostante gli sforzi di Jerome Powell per portare calo dell’inflazione elevata indebolendola. Il presidente della Fed di New York, John Williams, ha affermato che la Banca centrale ha ancora molto lavoro da fare per domare l’inflazione.
“Dobbiamo aumentare ulteriormente i tassi d’interesse”, ha detto Williams a margine di una conferenza a Buffalo, senza però rivelare le mosse della Fed nella prossima riunione di politica monetataria all’inizio di novembre. “Il mercato del lavoro è ancora in buona salute per la comfort zone della Fed – ha dichiarato Bill Sterling, stratega globale presso GW&K Investment Management -. E’ un classico caso di una buona notizia che è una cattiva notizia”. “Ancora non abbiamo sperimentato tutti gli effetti dell’inasprimento” ha dichiarato Joseph LaVorgna, capo economista statunitense presso SMBC Nikko Securities. L’indice dei prezzi al consumo della prossima settimana fornirà una fotografia chiave del livello dell’inflazione. Nonostante un forte rally di due giorni all’inizio della settimana, il crollo di venerdì ha spinto l’S&P 500 a scendere per la quarta settimana consecutiva, mentre il Dow e il Nasdaq hanno registrato il settimo calo settimanale consecutivo.