Terza dose di vaccino: sì o no? Il dibattito va avanti da settimane.
Pfizer-BioNTech ha annunciato l’intenzione di chiedere all’Fda, l’autorità del farmaco americana, l’autorizzazione per una terza dose del vaccino contro il Covid per dare “una protezione ancora maggiore” alla popolazione.
In un comunicato, l’azienda farmaceutica ha spiegato che uno studio (non ancora pubblicato, probabilmente sarà disponibile nelle prossime settimane) mostra che una terza dose del vaccino Pfizer-BioNTech sei mesi dopo la seconda dose ha protetto le persone contro il ceppo originale di Covid-19 e la variante Beta, aumentando il livello di anticorpi da cinque a dieci volte. “Pfizer-Biontech ritiene che una terza dose potrebbe essere di beneficio entro i 6-12 mesi successivi alla seconda dose per mantenere livelli più alti di protezione”, si legge nella nota.
Le aziende ritengono che una terza dose potrebbe aumentare anche la protezione contro la variante Delta; ad agosto verrà lanciata anche la sperimentazione di un vaccino ad hoc specificamente per la variante Delta. Le società hanno affermato che invieranno i dati alla FDA “nelle prossime settimane” per la sua richiesta di autorizzazione di emergenza e che pubblicheranno i dati in una rivista peer-reviewed.
Al momento dagli Stati Uniti arriva uno stop: “Una terza dose di vaccino a oggi non è necessaria”. Gli enti regolatori sanitari statunitensi, Food and Drug Administration (Fda) e Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), in una nota congiunta hanno di fatto risposto alle due società. Nella nota riportata da Cnn, viene chiarito che attualmente “gli americani che sono stati completamente vaccinati non hanno bisogno di un richiamo”.