“Oppio spirituale”. Così viene definita l’industria del gioco online (in Cina il mercato è stato valutato a 43,1 miliardi di dollari nel 2020) da un articolo del quotidiano Economic Information Daily, gestito dall’agenzia di stampa statale Xinhua.
Il confronto che paragona i produttori di videogiochi cinesi ai venditori ambulanti stranieri di oppio il cui commercio ha contribuito alla disintegrazione della Cina imperiale, è bastato per alimentare i timori di una possibile azione da parte del governo cinese e per mandare in rosso i titoli di alcune grosse aziende dell’intrattenimento online, come NetEase (-7,7%), XD (-8%) e Tencent.
Quest’ultima ha annunciato che verranno introdotte nuove restrizioni che limiteranno la durata dei giochi online da parte dei minori. In un post sui social media, la società ha affermato che sta introducendo le misure dopo che le “autorità competenti” hanno chiesto una maggiore protezione dei minori nel gioco e che le aziende svolgano la loro “responsabilità sociale”. Da una nota ufficiale del gruppo cinese i minorenni non potranno più accedere alla piattaforma dalle 22:00 alle 8:00 del giorno dopo e dovranno sottoporsi a un controllo facciale.
Le azioni di Tencent, la cui attività di giochi online ha generato 39,1 miliardi di Rmb (6 miliardi di dollari) nel primo trimestre e ha rappresentato il 30 per cento dei suoi ricavi totali, sono diminuite fino a toccare un massimo di -10,8 per cento a Hong Kong prima di ridurre le perdite di circa il 6% dopo l’annuncio della società (-6,11%).
Le nuove restrizioni di Tencent, che inizialmente si applicheranno solo videogioco di punta, Honor of Kings, ridurranno ulteriormente la durata del tempo in cui i minori possono giocare ogni giorno, vietando a chiunque abbia meno di 12 anni di spendere soldi all’interno del gioco e bloccando i minori che giocano sui profili per adulti.
Tencent ha anche sollevato alcune proposte per l’intero settore, tra cui il rafforzamento dei sistemi per affrontare la dipendenza dal gioco e ha chiesto di prendere in considerazione un divieto completo per i minori di 12 anni.
L’articolo pubblicato martedì mattina non menzionava formalmente l’azienda Tencent, ma si denunciava la diffusa dipendenza da Internet tra i giovani cinesi. Citava studenti senza nome che affermavano che alcuni dei loro compagni di classe trascorrevano fino a otto ore al giorno su Honor of Kings e avvertivano che questo “nuovo tipo di droga elettronica” stava “avanzando a passi da gigante”.
La paura degli investitori è ora quella che questo sia solo il primo passo verso una stretta dell’industria dei giochi on line, non diverso da quello che ha interessato qualche settimana fa il settore dell’e-commerce.