Roma – Con “5.175 milioni di euro incagliati nei cassetti fiscali delle imprese – di cui 3.684 milioni (il 71,2%) per il superbonus e 1.491 milioni (28,8%) per gli altri bonus edilizi – la loro inesigibilità costerebbe la perdita di 46.912 addetti nelle micro e piccole imprese”. E’ la nuova “denuncia” di Confartigianato che ha calcolato l’impatto sull’occupazione nelle costruzioni del blocco della cessione crediti. Così “si ridurrebbe del 40% l’aumento di occupazione creato nel settore delle costruzioni nell’ultimo anno”.
“E’ paradossale e autolesionista – commenta i presidente di Confartigianato Marco Granelli – bloccare strumenti che hanno consentito la creazione di lavoro, il rilancio della domanda interna e che dovrebbero favorire la transizione ecologica del nostro Paese. Mi auguro si trovi una soluzione rapida e di buon senso, innanzitutto per ‘liberare’ i crediti fiscali incagliati ed evitare il fallimento di migliaia di imprese che non possono pagare dipendenti, fornitori, tasse e contributi, oltre a scongiurare la miriade di contenziosi legali che si aprirebbe inevitabilmente a causa del blocco dei cantieri avviati, a danno dei cittadini che hanno commissionato i lavori e che ora li vedono messi a rischio”. E per i futuro, chiede Confartigianato, “mai più gli stop and go normativi di questi ultimi mesi che hanno vanificato le aspettative e gli sforzi di cittadini e imprenditori”.
La crisi generale del mercato del lavoro in Italia è ribadita oggi anche dall’Istat, che a maggio ha rilevato un calo di 49 mila occupati rispetto ad aprile (-0,2%). Il calo riguarda entrambi i sessi, e in particolare per i dipendenti fissi (-96 mila) e le persone tra i 25 e i 49 anni. “Dopo la forte crescita registrata tra febbraio e marzo e la sostanziale stabilità di aprile, a maggio 2022 il numero di occupati scende sotto i 23 milioni, per effetto della diminuzione dei dipendenti permanenti”, commenta l’Istat. L’occupazione (precaria) sale invece per gli autonomi (+33 mila), i dipendenti a termine, gli under25 e gli ultracinquantenni. Gli occupati di maggio 2022 sono comunque superiori di 463 mila unità a quella del 2021 (+2,1%).