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venerdì 22 Settembre 2023

Ocse, tagliate stime Pil del mondo. Italia verso + 6,3%

Secondo quanto si legge nelle Prospettive Economiche dell’Ocse presentate oggi a Parigi, il rischio principale al miglioramento dell’economica globale è che l’attuale picco di inflazione si dimostri più lungo e aumenti più di quanto attualmente previsto.

L’Ocse taglia leggermente le stime del Pil mondiale per quest’anno, ora previste del 5,6% rispetto al 5,8% precedentemente ipotizzato. Mentre rimane stabile la stima del 4,5% nel 2022 e del 3,2% nel 2023.

Con il forte rimbalzo dell’economia globale, le aziende stanno lottando per soddisfare l’elevato aumento di domanda, causando l’innalzamento dell’inflazione in tutto il mondo poiché sono emersi colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento globali.

Come la maggior parte dei politici, l’OCSE ha affermato che il picco dovrebbe essere transitorio e svanire nel momento in cui la domanda e la produzione torneranno alla normalità.

“Il rischio principale, tuttavia, è che l’inflazione continui a sorprendere al rialzo, costringendo le principali banche centrali a stringere la politica monetaria prima e in misura maggiore di quanto previsto”, ha affermato l’OCSE.

In effetti, ieri il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha dichiarato che la Federal Reserve dovrebbe prendere in considerazione la possibilità di chiudere più rapidamente i suoi acquisti di obbligazioni su larga scala in un’economia forte.

Ocse, Pil Italia verso + 6,3%

Negli Stati Uniti, l’OCSE prevede che la più grande economia mondiale crescerà del 5,6% quest’anno, del 3,7% nel 2022 e del 2,4% nel 2023, in calo rispetto alle precedenti proiezioni del 6,0% nel 2021 e del 3,9% nel 2022. Anche le prospettive per la Cina erano meno ottimistiche, con una previsione di crescita dell’8,1% nel 2021 e del 5,1% sia nel 2022 che nel 2023, mentre in precedenza l’OCSE si aspettava l’8,5% nel 2021 e il 5,8% nel 2022.

Per quanto riguarda l’Italia, la forte ripresa del 6,3% realizzata nel 2021, con l’uscita dalle principali restrizioni legate al coronavirus, diminuirà progressivamente nel 2022 e nel 2023, con una crescita rispettiva del 4,6% e del 2,6%.

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