Banca Monte dei Paschi di Siena comunica che “sono stati avviati contatti con il ministero dell’Economia e delle finanze, al fine di riavviare le interlocuzioni con il dg comp (Directorate-General for Competition)”, dopo le mancate nozze con Unicredit.
Nella nota si legge che la suddetta notifica fa seguito a quanto comunicato lo scorso 4 novembre, dove Mps, fornendo i conti dei primi nove mesi, aveva annunciato che il cda aveva “dato avvio alla revisione del piano industriale in vista anche di un aumento di capitale da realizzarsi a condizioni di mercato“.
Come afferma il Sole 24 Ore, secondo quanto riportato da indiscrezioni di stampa, il negoziato con la Ue potrebbe arrivare a inizio 2022 a un nuovo piano approvato da Bruxelles che darebbe più tempo, si parla di 18 mesi, per preparare al meglio la privatizzazione con interventi di risanamento.
Quest’ultimo passerebbe, secondo una ricostruzione fornita dal Messaggero, da una separazione dei passivi da trasferire a Fintecna, dalla cessione dei crediti deteriorati e da una razionalizzazione di filiali e dipendenti affiancata da un rafforzamento patrimoniale da circa 3 miliardi di euro.
Sempre il quotidiano salmonato, sottolinea un possibile cambio della guardia alla guida operativa dell’istituto con l’ex Ubi Victor Massiah considerato una opzione percorribile. A questo punto, una Mps risanata potrebbe raccogliere l’interesse di diversi istituti a cominciare dalla stessa Unicredit.
E intanto il titolo vola in Borsa, ora (15.33) a quota 0,9592 euro, con un balzo del +18,36%.