Il Consiglio di Amministrazione di Banca Monte dei Paschi di Siena, riunitosi venerdì, ha approvato il Piano Strategico 2022- 2026, che va a sostituire integralmente il precedente Piano Strategico 2021 – 2025, approvato dalla Banca nel dicembre 2020, che era stato redatto sottendendo un’operazione strutturale da realizzare nel breve periodo.
Il nuovo piano industriale prevede un aumento di capitale di 2,5 miliardi di euro, oltre a “una discontinuità del business model per una nuova e più snella Mps, una radicale semplificazione del modello operativo e della struttura del gruppo, la prosecuzione del processo di de-risking e la creazione di valore per un’adeguata remunerazione agli azionisti”.
Il piano prevede anche circa 1 miliardo di costi di ristrutturazione e uscite volontarie di personale, che i sindacati quantificano in circa 4mila posti a rischio. Sarebbero tutti esuberi “volontari e da concordare con i sindacati”, ha ragionato il ceo della banca senese, per un costo stimato in circa 950 milioni di euro a fronte di 315 milioni di risparmi a partire dal 2026.
A commentare il piano è intervenuta anche la banca d’investimento Citigroup, che ha dichiarato: “Ci aspettiamo che l’attenzione del mercato sia sull’esecuzione e sui tempi dell’aumento di capitale e, sebbene il piano possa essere incoraggiante, tutto dipenderà dalla sua realizzazione e, in definitiva, dalla strategia del Mef per la sua cessione delle quote”.
Nel focus realizzatao dalla banca su Mps si scorge per una domanda interessante, ovvero Chi porterà a compimento il piano? “Un’ulteriore domanda chiave per il mercato riguarda il team di gestione incaricato della consegna del piano anche nell’ipotesi che Mps possa arrivare un nuovo ceo come potenzialmente indicato da diversi articoli di stampa, ma in questa fase non c’è alcuna notizia a proposito”, conclude la nota di Citi.