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martedì 28 Marzo 2023

Luxottica, multa da 125mln da Antitrust francese. Nel mirino anche LMVH e Chanel

L’antitrust francese ha sanzionato Luxottica con una multa da 125 milioni d’euro, una cifra che, seppur lontana dalle monstre inflitte a Apple e ai suoi distributori nel 2020 (1,2 miliardi), risulta abbastanza cospicua.

Secondo l’autorità garante, l’azienda leader nel settore dell’occhialeria, avrebbe assunto un comportamento anticoncorrenziale: in particolare, tra il 2005 e il 2014 avrebbe diffuso dei prezzi “consigliati” ai distributori, incoraggiando a mantenere un certo livello di prezzo al dettaglio per i suoi prodotti”.

Inoltre, la società avrebbe anche concluso contratti di distribuzione “interpretati come divieto di sconti e promozioni nella vendita al dettaglio” e avrebbe anche “imposto ai distributori restrizioni per la pubblicità sui prezzi, monitorandoli”. Un manager ha anche detto all’istituzione che questo controllo da parte dei concorrenti era simile a una vera “politica dei prezzi”. E per coloro che avrebbero deciso di ignorare tali osservanze, l’azienda avrebbe anche inflitto “misure di ritorsione”, come ritardi o sospensioni delle consegne, ma anche ritiri di autorizzazione. Ad alcuni sono stati bloccati i loro account per impedire loro di ordinare. I contratti di licenza, ulteriormente “vietavano la vendita online di occhiali da sole e montature da vista”.

EssilorLuxottica “esprime il suo profondo disaccordo nei confronti della decisione dell’Autorità e ritiene che la sanzione sia sproporzionata e priva di fondamento”. Lo scrive il gruppo preannunciando anche la decisione di intentare un ricorso, in quanto certo di poter dimostrare che la decisione è sbagliata sia dal  punto di vista fattuale e da quello legale.

Ma nel mirino dell’autorità francese non c’è solo l’azienda guidata da Leonardo Del Vecchio: anche altri due colossi, LVMH e Chanel, si sono visti infliggere multe rispettivamente di 500mila e 130mila euro. Il primo per aver limitato la capacità dei rivenditori di fissare i prezzi e il secondo per aver impedito la vendita online.

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