Secondo alcune fonti sentite da Reuters, le autorità brasiliane starebbero indagando se JPMorgan Chase & Co (JPM.N) abbia avuto un ruolo in un presunto schema di corruzione e riciclaggio di denaro che risale al 2011 e coinvolgeva la compagnia petrolifera statale Petrobras.
Finora, secondo le fonti e da alcuni documenti visionati dall’agenzia di stampa britannica, emerge che la polizia avrebbe concentrato la sua attenzione sugli acquisti di circa 300.000 barili di olio combustibile Petrobras da parte di JPMorgan nel 2011, che ha chiesto l’anonimato per discutere di un’indagine in corso.
I documenti includono messaggi di posta elettronica tra presunti co-cospiratori, testimonianze e documenti bancari. Le autorità stanno lavorando per determinare se la presunta corruzione sia continuata negli anni successivi, hanno aggiunto le fonti. I documenti del tribunale visionati da Reuters includono la testimonianza di un ex commerciante di carburante Petrobras di nome Rodrigo Berkowitz. Nel suo patteggiamento con le autorità brasiliane, fa riferimento a due carichi di carburante che sono stati venduti a un’unità JPMorgan.
L’indagine, che è in fase preliminare, fa parte di un’indagine più ampia condotta dalle autorità brasiliane che da anni esaminano le irregolarità nel settore del commercio di materie prime. Essendo una delle più grandi banche del mondo, JPMorgan rappresenterebbe il più grande obiettivo dell’indagine. La polizia federale del paese sta lavorando per determinare se JPMorgan ha assicurato le spedizioni di carburante Petrobras a prezzi artificialmente bassi indirizzando i pagamenti di tangenti ai dipendenti del trading desk di Petrobras attraverso una rete di intermediari, secondo le persone e i documenti relativi alle indagini.
Anche alcuni tra i più grandi commercianti di materie prime del mondo, come la svizzera Vitol, il principale commerciante di petrolio indipendente al mondo, stanno affrontando un esame globale dopo anni di indagini per stabilire se offrissero tangenti per aggiudicarsi contratti in diversi paesi dell’America Latina. Vitol ha ammesso di aver commesso illeciti come parte di un accordo del 2020 con le autorità statunitensi e brasiliane e si è detto soddisfatto che la questione sia stata risolta.