Trovato l’accordo al tavolo sul Fisco del Mef. Lo ha dichiarato il viceministro dello Sviluppo economico Gilberto Picchetto, in una conferenza stampa tenuta nella giornata di ieri, 25 novembre.
Tra i principali cambiamenti, il fatto che le aliquote Irpef scendono da 5 a 4, con la cancellazione di quella al 41% e con il taglio di 3 punti di quella al 38% che passa al 35%.
La fascia di reddito fino a 15mila resta al 23%, quella 15-28mila va dal 27% al 25%, quella 28-55mila va dal 38% al 35%, mentre oltre i 55mila si passa direttamente al 43%.
In definitiva, il penultimo scaglione si ferma a 50.000 euro anziché a 55.000 euro, scompare lo scaglione 55- 75.000 euro attualmente tassato al 41% e le due aliquote intermedie del 27% e del 38% si riducono, rispettivamente, al 25% e 35%.
La revisione delle aliquote IRPEF, quasi sicuramente, si innesterà in un più ampio disegno di riforma che prevede anche modifiche al sistema delle detrazioni d’imposta, dei bonus IRPEF e della no tax area, attualmente fissata a circa 8.000 euro.
Pichetto ha spiegato che la riforma dell’Irpef e il taglio dell’Irap sono entrambe «un primo passo strutturale, non solo per il 2022»». L’intervento sull’Irpef assorbirà circa 7 degli 8 miliardi stanziati in manovra per alleggerire la pressione fiscale.
In base alle indicazioni fornite da Pichetto, sarebbe stato delineato anche uno schema di massima per la riduzione dell’Irap su base “verticale” che costerà poco più di un miliardo e che prevede l’abolizione dell’imposta regionale sulle attività produttive per le persone fisiche, per tutte le ditte individuali e i lavoratori autonomi. Potrebbero rientrarci anche le start-up innovative.
L’intesa di massima dovrà passare ora al vaglio del governo e dei partiti della maggioranza e potrebbe subire degli aggiustamenti nei prossimi giorni. L’obiettivo è di tradurre in tempi stretti la proposta politica in un emendamento alla manovra da presentare in prima lettura al Senato.
Nell’ottica del riordino il bonus di Renzi da 80 euro, diventati poi 100, sparirà . Secondo quanto si apprende, le detrazioni riassorbiranno i bonus. Il lavoro di definizione delle detrazioni è ancora in corso.
Secondo Il Sole 24 Ore, la riduzione reale più consistente si incontra fra i redditi medi: fra 40 e 45mila euro di reddito lordo annuo il risparmio medio rispetto a quanto si paga con le regole attuali arriva al 6,4%, con una punta del 7,5% per i dipendenti e uno sconto del 3,9% per gli autonomi.