Roma – Il governo archiviata la Legge di Bilancio può ora programmare il 2023, tenendo conto anche delle pressioni che arrivano dalla maggioranza. Da qui a fine mese si tornerà a parlare delle nomine ai vertici dell’amministrazione pubblica. I 90 giorni previsti dalla legge Bassanini – su cui Meloni avrebbe già dato il compito al ministero della Pubblica amministrazione di approfondire le eventuali modifiche – stanno per scadere e bisognerà decidere di mantenere o cambiare alcune caselle chiave. Si inizierà dal direttore generale del Tesoro, Alessandro Rivera, e dai direttori delle agenzie fiscali. Dogane e Demanio restano in bilico mentre si va verso la conferma di Ernesto Maria Ruffini alle Entrate. Altro tema caldo resta il PNRR. Il governo vuole rivedere l’intero meccanismo di governance del piano con un decreto che dovrebbe arrivare nella seconda metà di gennaio. Meloni si sta preparando a chiedere ufficialmente a Bruxelles una revisione insieme al ministro Raffaele Fitto che coordina tutto il lavoro. Un incontro chiave potrebbe avvenire già a inizio della prossima settimana con la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che sarà a Roma lunedì per la presentazione di un libro su David Sassoli.
Sul fronte economico non sembrano in vista provvedimenti per contrastare il caro carburanti. L’aumento della benzina era previsto, con la fine degli sconti sulle accise, ma per il momento viene considerato fisiologico e dovrebbe rientrare. Sono difficili da reperire risorse senza mettere mano al deficit e comunque serviranno anche per proseguire con la riforma del fisco e il taglio del cuneo per i lavoratori dipendenti, come ha indicato la stessa Meloni nella conferenza stampa di fine anno. Il dossier dovrebbe entrare nel vivo non prima di febbraio. Nel frattempo, la Lega spinge per accelerare il dibattito sull’autonomia e sulla sicurezza, mentre Forza Italia punterà tutto su giustizia e, più a stretto giro, sulla difesa dei balneari. Sulla questione si tornerà probabilmente già a metà gennaio – quando arriverà anche il tempo degli emendamenti al decreto Milleproroghe. Tra le molte richieste di modifica, si conferma la presenza di disposizioni urgenti per la Scuola, alcune delle quali in linea con gli Ordini del giorno approvati a dicembre a Palazzo Madama.
Anief fa sapere in una nota di aver presentato 16 proposte di emendamento, tutte segnalate dall’Ufficio legislativo. Le richieste del giovane sindacato vanno dalla proroga della mobilità straordinaria in deroga ai vincoli imposti in modo illegittimo alla conferma della validità delle graduatorie del concorso straordinario bis integrate. Le altre proroghe richieste da Anief riguardano l’assegnazione dell’organico PNRR e di quello aggiuntivo, dei contratti del personale docente e dirigente assunto con riserva, della validità del concorso per infanzia primaria, del corso-concorso per dirigenti scolastici e ella validità delle graduatorie di merito. Tra le istanze presentate dall’organizzazione sindacale rappresentativa risultano anche lo slittamento dei termini di acquisizione dei 24 CFU utili all’abilitazione all’insegnamento, ma anche dei termini AFAM, delle assunzioni da GPS su posti comuni oltre a quelli di sostegno, dell’ammissione del personale ATA facente funzione a concorso DSGA, dell’assegnazione delle risorse a EPR, delle aliquote di mobilità dei presidi, oltre che dell’assunzione dei ricercatori universitari e dei termini in materia di pubbliche amministrazioni.
“Gli ordini del giorno approvati a fine dicembre al Senato – sottolinea Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – non possono essere disattesi: non si può pensare di andare avanti senza l’organico aggiuntivo, fondamentale per realizzare i progetti del Pnrr nelle scuole. Occorre poi prorogare le graduatorie concorsuali, a partire dal concorso straordinario bis, fondamentali per combattere il precariato. Come occorrono le deroghe ai blocchi della mobilità dei lavoratori, che vanno contro il diritto alla famiglia e al lavoro. Bisogna anche confermare nei ruoli dello Stato tutti coloro che sono stati assunti con riserva e trovare una soluzione, con un corso-concorso, per coloro che hanno presentato ricorso per diventare dirigente scolastico. Abbiamo anche chiesto – conclude il sindacalista leader dell’Anief – specifiche proroghe per favorire le abilitazioni, le assunzioni da graduatorie provinciali per tutti, per assumere in ruolo il personale Ata, per stabilizzazione ricercatori universitari, interventi specifici per la PA”.
“Ho già convocato prima di Natale il tavolo sindacale sull’industria metalmeccanica per il 18 gennaio in cui ci confronteremo proprio su automotive, siderurgia, elettrodomestici, poi il 19 è previsto il tavolo ex Ilva, il 23 il tavolo moda – ha annunciato la settimana scorsa il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso – Poi il 24 gennaio il confronto proseguirà con i leader sindacali sulla politica industriale e sulla riforma degli incentivi, subito a seguire il tavolo delle telecomunicazioni e quello dell’automotive. Le occasioni di confronto non mancheranno e mi auguro anche della condivisione, senza pregiudizi. La coesione sociale è un valore da perseguire, insieme”.