Berlino – Il ministero delle Finanze tedesco ha dato il via in questi giorni al Pacchetto per la crescita 2023-2024: l’obiettivo del titolare del dicastero, Christian Lindner, è “riportare la Germania in primo piano nella competizione”. Il presidente del Partito liberaldemocratico (Fdp) vuole dunque avviare una “svolta epocale” nella politica economica, analoga a quella che il Paese ha intrapreso in materia di difesa e sicurezza a seguito della guerra mossa dalla Russia contro l’Ucraina. Il cambiamento è necessario perché nell’energia, nelle infrastrutture, nei lavoratori qualificati, la Germania “rimasta indietro ovunque”. Come si legge nel Pacchetto per la crescita 2023-20234, “dopo un decennio di politica di distribuzione e sostegno alla domanda, dobbiamo osare un’inversione di tendenza normativa per la politica dell’offerta”.
In precedenza, la Germania poteva permettersi “in una certa misura” svantaggi competitivi come tasse elevate, burocrazia complessa e lentezza nella modernizzazione perché poteva contare su un’ampia manodopera specializzata e su costi relativamente bassi per l’energia. Ora, invece, l’elevato tasso di inflazione, i deficit nella modernizzazione, la carenza di lavoratori qualificati e le incertezze nell’approvvigionamento di energia stanno facendo salire i costi. “Nonostante tutti gli sforzi” del governo federale, è probabile che il prezzo dell’energia rimanga più elevato rispetto al passato. Di conseguenza, la competitività delle imprese tedesche è sotto pressione e i posti di lavoro non sono più garantiti. Per il ministero delle Finanze tedesco, “non possiamo far fronte a questa sfida a lungo termine con più fondi statali e sussidi alla politica industriale.”
Il capitale internazionale deve essere indirizzato verso la Germania invece di farlo defluire dal Paese. A tal fine, vanno introdotti premi per gli investimenti delle aziende, le cui attività di ricerca devono essere finanziate dallo Stato. Inoltre, va migliorata la partecipazione al capitale dei dipendenti. Allo stesso tempo, “è ipotizzabile una riduzione generalizzata dell’imposta sul reddito e di quella sulle società”. La svolta nella politica economica prevede poi di rendere il mercato del lavoro più favorevole all’occupazione, tra l’altro rafforzando gli incentivi al lavoro coordinando i diversi sussidi. Altre proposte riguardano la flessibilità dell’orario di lavoro e la disciplina speciale sulla cassa integrazione, affinché questo aiuto sia “temporaneo” e concesso esclusivamente “per breve durata”. Il ministero delle Finanze tedesco intende poi promuovere l’immigrazione di lavoratori qualificati in Germania. Nel 2023, il dicastero vuole presentare una legge per ridurre la burocrazia al fine di accelerare i progetti infrastrutturali e le gare di appalto.
Ulteriori obiettivi del dicastero di Linder sono un accordo di libero scambio tra Germania e Stati Uniti, il proseguimento del funzionamento delle centrali nucleari tedesche oltre la scadenza del 15 aprile 2023 e la revoca del divieto di fratturazione idraulica, così da sviluppare depositi di gas nel Paese. In materia di energia, il ministero delle Finanze tedesco mira a sospendere non soltanto nel 2023 l’aumento delle tariffe sulla CO2. Per gli anni successivi, si dovrà “verificare se il legislatore non potesse intervenire a causa dell’aumento dei prezzi di mercato”. Dopo l’emissione di debito pubblico “estremamente elevata” nel 2022, dovrà essere garantita la stabilità delle finanze statali. Persone e imprese devono, infatti, “poter contare sul fatto che lo Stato abbia risorse sufficienti e sia disposto a intervenire per preservare le capacità produttive e le aziende”. Infine spinge affinché i sistemi di previdenza sociale, che sono sotto pressione a lungo termine, siano progettati per essere “a prova di demografia”. Secondo il dicastero, “i benefici non devono essere espansi fintantoché non possono essere finanziati in maniera permanente senza aumentare i contributi o le sovvenzioni dal bilancio federale”.