Milano – Non accennano a moderarsi i prezzi del gas in Europa, che si mantengono su livelli record difficili da sostenere per le industrie e per le famiglie, già duramente colpite da un’inflazione galoppante. La domanda di energia si mantiene elevata, mentre la diminuzione delle forniture dalla Russia (con il flusso del Nord Stream 1 ad appena il 20% della capacità) fa schizzare i prezzi e alimenta le preoccupazioni per l’inverno. I paesi europei stanno delineando piani per risparmiare gas nei prossimi mesi, immettendo quanto più gas possibile nei siti di stoccaggio, ma ciò potrebbe non bastare e continuano a prepararsi al rischio di razionamento energetico.A spingere le quotazioni del gas sono l’aumento dei prezzi spot del gas in Asia, la chiusura di impianti di produzione e trasporto di gas in Norvegia per manutenzione, l’aumento delle temperature (che stimolano l’uso dei condizionatori ), il calo della produzione eolica, idroelettrica e nucleare in diversi paesi europei.
Intanto, il presidente dell’autorità di regolamentazione dell’energia tedesca ha affermato che “la carenza di gas a livello nazionale non deve necessariamente verificarsi”, ma nel paese “potrebbero esserci sicuramente carenze di gas a livello regionale”. “Le restrizioni all’inizio sarebbero probabilmente temporanee e potrebbero cessare di nuovo o verificarsi più volte – ha detto Klaus Mueller, presidente della Federal Network Agency – In questo caso, dobbiamo garantire che il gas sia trasportato in sicurezza attraverso il paese”. Mueller ha aggiunto che i tedeschi dovrebbero risparmiare gas, visto che potrebbero dover affrontare potenziali problemi per un paio d’anni: “Non si tratta solo di un inverno, ma di almeno due e il prossimo inverno potrebbe essere ancora più difficile”.
Il governo tedesco vuole però ridurre l’Iva sul gas naturale dal 19 al 7% per un periodo di tempo limitato. “Abbasseremo l’Iva sul gas dal 19% al 7% fintanto che verrà riscossa questa tassa sul gas”. È quanto ha annunciato il cancelliere tedesco Olaf Scholz. “Mi aspetto – ha detto Scholz – che le aziende trasmettano questo beneficio a tutti i clienti. La questione della giustizia sociale è cruciale per la nostra coesione”. La riduzione dell’Iva è volta a contrastare direttamente i costi determinati dalla “Gasumlage”, il supplemento gas salva-aziende di 2,419 centesimi per kilowattora che i tedeschi troveranno in bolletta da ottobre e che permette ai fornitori di scaricare sui consumatori gli aumenti che stanno sostenendo sul mercato energetico. Il cancelliere della Germania, Olaf Scholz, ha sottolineato che con l’abbassamento dell’Iva i consumatori avranno più risparmi complessivi di quanto costerà loro il supplemento gas in quanto si aspetta le aziende trasferiscano sulle bollette quanto risparmieranno con la riduzione dell’Iva.
Negli scorsi giorni, la Commissione Ue aveva comunicato a Berlino che non è possibile eliminare l’Iva dal supplemento gas. “Sulla questione relativa all’applicazione dell’Iva è molto importante sottolineare che siamo perfettamente consapevoli che tutti gli Stati membri e i consumatori si trovano ad affrontare l’impatto delle interruzioni dell’approvvigionamento di gas causate dalla guerra della Russia contro l’Ucraina, ecco perché condividiamo il desiderio della Germania di evitare qualsiasi impatto indesiderato sul prezzo del gas ad esempio con l’applicazione dell’Iva – ha detto il portavoce della Commissione europea Daniel Ferrie in merito alla richiesta del ministro delle finanze tedesco Christian Lindner alla Ue di esentare dall’Iva una nuova tassa sul prezzo del gas –.
Il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni ha risposto ieri suggerendo una serie di diverse opzioni e soluzioni che la Germania potrebbe seguire in linea con la direttiva Iva modificata. È possibile applicare aliquote ridotte a un minimo del 5%”. Una possibilità che deriva dal nuovo emendamento della direttiva sull’Iva su alcuni settori e prodotti. Da qui la soluzione alternativa decisa da Berlino di una riduzione complessiva dell’Iva sul gas naturale. L’Iva al 7% esiste in Germania per alcune merci e servizi e ora il gas naturale verrà inserito in questa fascia. Secondo l’agenzia di stampa tedesca Dpa, “la misura sarà attiva fino a quando è previsto il supplemento gas, cioè marzo 2024”.
Se nel taglio del gas l’Europa si è dimostrata compatta, non si può dire lo stesso sulla parte fiscale. In Italia con la proroga, decisa dal governo Draghi, dello sconto sulle bollette anche al terzo trimestre dell’anno, l’aliquota del gas al 5%, invece che al 22% come normale, compirà 12 mesi. Quella al 5% è l’aliquota Iva più bassa in Europa. Assieme all’Italia procedono in questa direzione, tra gli altri, anche Croazia, Lituania, Malta, Cipro, Romania, Slovenia, Ungheria (qui si è registrato il taglio più corposo visto che l’aliquota normale era la piu’ alta d’Europa, al 27%). Poco più su, al 5,5%, troviamo la Francia (20% aliquota normale), al 6% Svezia (dal 25% iniziale) come Portogallo (dal 23%), Grecia e Belgio.Resta ancora sostenuta invece in Austria, Finlandia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Spagna al 10%. Record per l’aliquota più alta in Europa, al 12%, è quello della Lettonia (dal 21% iniziale).