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lunedì 11 Dicembre 2023

Friday Macro

L’economia USA (vendite retail e mercato lavoro) continuano a rimanere molto forti. Continua la politica fiscale espansiva, che molti investitori vedono come causa dell’inflazione. La spesa pubblica va ridotta prima che il mercato metta in dubbio la capacità di sostenere l’indebitamento pubblico. I primi segali si vedono: il 10Y US ha raggiunto il 5%, il livello più alto dal 2007. Anche il 10Y Italiano ha raggiunto il 5%, livelli che non si vedevano dalla crisi del 2012.
Gli alti tassi cominciano a fare effetto in Europa (ma molto meno in US): le aziende industriali Italiane danno segnali di significativo rallentamento, anche se molto differenti da azienda ad azienda. Certe aziende hanno lanciato segnali molto preoccupati agli investitori. Anche le banche, dopo molto negare, hanno riconosciuto che il costo della raccolta sta aumentando.
La crisi in Medio Oriente dovrebbe rimanere circoscritta, con il petrolio a $80-95. Se ci fosse un escalation (probabilità 20%) con il petrolio sopra $100, azioni e obbligazioni avrebbero un forte calo.
Ci sono due possibili scenari macro.

Scenario 1 (consenso)
Gli alti tassi di interesse generano un rallentamento economico già visibile nel 1Q24, con conseguente calo dell’inflazione e dei tassi di interesse.
Gli investitori dello scenario 1: comprano titoli di stato a lunga scadenza (che beneficeranno del calo dei tassi) ed evitano azionario e small cap

Scenario 2 (minoranza)
La spesa pubblica non rallenta, l’economia US rimane più forte delle attese, i tassi di interesse rimangono a questo livello o continuano a saliere per alcuni trimestri a causa di inflazione e timori sulla sostenibilità del debito pubblico. Gli USA vedono un po’ di rallentamento da metà 2024. L’Europa va più in difficoltà perché si trova con tassi alti (che arrivano da USA) ed economia debole.
Gli investitori dello scenario 2: comprano titoli di stato a breve e azionario USA (no Europa) sulle debolezze. Evitano titoli di stato a lungo e ogni investimento illiquido. Se si verificasse uno spike dei tassi (i.e. 10Y US al 5.5%-6%) con conseguente forte tensione sui mercati finanziari vendono tutto e comprano massicciamente titoli di stato a lunga.

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