Secondo l’ufficio statistico dell’Unione Europea, Eurostat, ad agosto l‘inflazione nell’Eurozona accelera con un aumento al 3% su base annua, rispetto al 2,2% del mese di luglio.
Considerando le principali componenti dell’inflazione nell’area dell’euro, si prevede che l’energia avrà il tasso annuo più elevato ad agosto (15,4%, rispetto al 14,3% di luglio), seguito dai beni industriali non energetici (2,7%, rispetto allo 0,7% di luglio), alimentari, alcolici e tabacco (2,0%, rispetto all’1,6% di luglio) e servizi (1,1%, rispetto allo 0,9 % di luglio).
In Italia l’inflazione continua ad accelerare (2,1%), portandosi a un livello che non si registrava da gennaio 2013 (quando fu +2,2%), a causa per lo più dei prezzi dei beni energetici che continuano a registrare una crescita molto ampia sia per la componente regolamentata sia per quella non regolamentata. Accelerano però anche i prezzi dei beni alimentari, determinando così il ritorno alla crescita dei prezzi del cosiddetto carrello della spesa, situazione che non accadeva da febbraio 2021.
L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, rimane stabile a +0,6%, mentre quella al netto dei soli beni energetici accelera da +0,4% a +0,6%.
L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto da una parte a fattori stagionali che influenzano la crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+2,8%) e dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,7%) e dall’altra ai prezzi dei Beni energetici non regolamentati (+1,7%) e degli Alimentari sia lavorati (+0,6%) sia non lavorati (+0,4%).
L’inflazione acquisita per il 2021 è pari a +1,8% per l’indice generale e a +0,9% per la componente di fondo.