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domenica 10 Dicembre 2023

Energia: Snam, Jv con Eni e asta gas con servizio ultima istanza. Italgas completa acquisizione Eda Thass

Milano – Giornate calde sul fronte del business energetico. Depa Infrastructure, società del gruppo Italgas attiva nella distribuzione del gas naturale in Grecia, ha concluso ieri l’acquisizione del rimanente 49% di Thessaloniki – Thessalia Gas Distribution (EDA Thess) detenuto da Eni Plenitude. L’operazione, spiega una nota, si inserisce nel processo di privatizzazione di Depa Infrastructure, promosso dal Governo greco e concluso lo scorso 1° settembre. Il prezzo pagato per il 49% di EDA Thess è pari a 165 milioni di euro (equity) in esecuzione degli accordi in essere tra Depa Infrastructure e il venditore. Con la transazione odierna, Depa Infrastructure detiene il 100% delle società operative EDA Attikis, DEDA e EDA Thess, i tre principali player della distribuzione del gas in Grecia, che gestiscono complessivamente circa 7.500 chilometri di rete e 610.000 punti di riconsegna attivi.

L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi e l’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, hanno invece firmato – sempre ieri – un accordo attraverso il quale Eni e Snam, in joint venture paritetica, collaboreranno allo sviluppo e alla gestione della Fase 1 del Progetto Ravenna di cattura e stoccaggio della CO2 (CCS). L’accordo prevede anche di portare avanti gli studi e le attività propedeutiche a successive fasi di sviluppo. La Fase 1 del Progetto Ravenna CCS prevede la cattura di 25mila tonnellate di CO2 dalla centrale Eni di trattamento di gas naturale di Casalborsetti (Ravenna). Una volta catturata, la CO2 sarà convogliata verso la piattaforma di Porto Corsini Mare Ovest e infine iniettata nell’omonimo giacimento a gas esaurito, nell’offshore ravennate.

L’AD di Eni Claudio Descalzi ha commentato: “Oggi più che mai emerge l’esigenza di conciliare obiettivi di decarbonizzazione, sicurezza energetica e competitività, e fare sistema diventa prioritario. Questo accordo rappresenta un esempio di eccellenza, volto a valorizzare le sinergie industriali per contribuire al percorso di decarbonizzazione del sistema produttivo italiano. La prima fase del Progetto Ravenna consentirà di ridurre le emissioni della centrale di Casalborsetti, avviando in Italia un progetto basato su un processo tecnologico maturo ed essenziale per il raggiungimento degli obiettivi climatici, complementare alle rinnovabili, all’efficienza energetica e alle altre leve disponibili, ed è centrale per evitare le emissioni di CO2 dei settori altamente energivori che al momento non hanno alternative tecnologiche per la decarbonizzazione”.

L’AD di Snam Stefano Venier ha dichiarato: “È un fatto che le tecnologie di Carbon Capture and Storage (CCS) stiano maturando a livello globale come uno strumento a disposizione per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e per questa ragione è al centro dell’attenzione da parte di governi, investitori e operatori industriali. Progetti di CCS sono in corso di sviluppo a livello globale e sono già in fase avanzata di definizione sia in Europa – specialmente nel Regno Unito, in Olanda e nei Paesi nordici – sia negli Stati Uniti. Con questa joint venture nasce in Italia la prima iniziativa che ha l’ambizione di offrire una soluzione all’intero cluster produttivo hard to abate della Pianura Padana e potenzialmente anche delle altre regioni italiane e di altri Paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo. Snam contribuirà al progetto con il proprio know how e le proprie competenze distintive nel trasporto e gestione di molecole, in questo caso quelle della CO2.”

Il progetto – spiega una nota congiunta – rappresenta un tassello fondamentale per rispondere alle necessità di decarbonizzazione delle acciaierie, dei cementifici, delle industrie della ceramica e della chimica e più in generale dei settori “hard to abate” attraverso un processo tecnologico immediatamente disponibile, altamente efficiente ed efficace, che permette di valorizzare le infrastrutture e le competenze già presenti sul territorio. Le attività previste consentiranno di creare nuove opportunità di lavoro, con una stima complessiva di oltre 500 nuovi posti di lavoro in corrispondenza della sola prima fase del progetto. Il ruolo importante della CCS nelle strategie di contrasto cambiamento climatico trova riscontro nelle analisi dell’Intergovernative Panel on Climate Change (IPPC) e dall’Agenzia Internazionale dell’Agenzia (IEA) che nei loro ultimi rapporti confermano la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio della CO2 come una tra le soluzioni “imprescindibili” per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione per il contrasto ai cambiamenti climatici.

Non è finita. Per Snam parte anche l’asta per la cessione del gas naturale stoccato nei mesi scorsi in seguito all’avvio del servizio di ultima istanza, istituito ai sensi del decreto ministeriale del 22 giugno scorso e delle disposizioni di Arera. La procedura concorrenziale sarà aperta ai soggetti che riforniscono i clienti finali sul territorio nazionale e che sono titolari di un contratto di trasporto e di uno di stoccaggio nell’anno termico in corso. Oggetto della procedura concorrenziale è la vendita di 816 milioni di metri cubi di gas suddivisi in 40 lotti, con consegna nel periodo primo gennaio-31 marzo 2023, che sarà effettuata unitamente alle relative prestazioni di stoccaggio funzionali all’erogazione. Quest’ultima dovrà avvenire per il 70 per cento con Modulazione Uniforme e per il restante 30 per cento con Modulazione di Punta. Agli acquirenti verrà offerta anche la possibilità di erogare i quantitativi nel periodo primo novembre 2023-31 marzo 2024, secondo i profili definiti dalla normativa.

La presentazione delle offerte dovrà avvenire entro le 12 del 22 dicembre 2022. I soggetti interessati dovranno indicare nel modulo d’offerta: il numero dei lotti che sono disposti ad acquistare; il Premio aggiuntivo che sono disposti a pagare rispetto al Prezzo di Riferimento; la volontà di avvalersi dell’opzione di erogare il gas nel corso della campagna dell’anno termico 2023-24. Il numero dei lotti non potrà essere superiore al 40 per cento di quelli offerti. Ogni offerente potrà quindi richiedere un massimo di 16 lotti. Entro il 22 dicembre 2022 Snam pubblicherà sul proprio sito l’esito della Procedura in forma aggregata e contestualmente informerà tutti gli offerenti. Gli aggiudicatari dovranno inviare a Snam copia del contratto di vendita del gas assieme alle coperture finanziare e alla relativa modulistica entro le 10.00 del 29 dicembre 2022. Da rilevare che il 16 dicembre sono iniziate anche le erogazioni dei volumi venduti dal Gse, pari ad altri 520 milioni di metri cubi suddivisi in 26 lotti a fronte di 1,24 miliardi di metri cubi in 62 lotti che erano stati offerti complessivamente.

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