Ieri pomeriggio il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto per il taglio delle bollette di luce e gas. Nel dettaglio si trattarebbe di due miliardi per eliminare gli oneri generali di sistema nel settore elettrico e di 480 milioni per ridurre gli oneri generali sulla bolletta del gas.
“Abbiamo deciso di eliminare per l’ultimo trimestre dell’anno gli oneri di sistema del gas per tutti, e quelli dell’elettricità per le famiglie e le piccole imprese” ha dichiarato il premier Mario Draghi all’assemblea di Confindustria.
Il decreto per calmierare i costi delle bollette di luce e gas prevede un intervento tra i 3 e i 4 miliardi sui cosiddetti oneri di sistema per smorzare l’impennata delle bollette che dovrebbe scattare dal 1 ottobre per l’aumento dei prezzi del gas a livello globale. Risorse che andranno a ridurre di un terzo i quasi 10 miliardi di euro che comporteranno i rincari.
“Ci sarà un incremento che purtroppo al momento è inevitabile. Entro la fine dell’anno lavoreremo però per una modifica più strutturale per il futuro perché è chiaro che questi aumenti sono aumenti globali e continueranno a pesare sulle bollette”, ha spiegato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.
Secondo il Codacons queste misure decise dal governo risultano insufficienti.
“Si tratta di palliativi che avranno effetti solo nel breve periodo ma non risolvono il problema delle bollette né eviteranno i futuri rialzi delle tariffe – spiega il presidente Carlo Rienzi – Per il 2022 le previsioni sono estremamente negative e si attendono nuovi rincari per luce e gas, che non possono essere fronteggiati operando solo sugli oneri di sistema e tagliando l’Iva per soli 3 mesi. A tale situazione si aggiunge la stangata d’autunno che sta per abbattersi sui consumatori italiani, tra forti aumenti dei prezzi al dettaglio, caro-scuola e record della benzina alla pompa, e che potrebbe costare 1.500 euro a famiglia”.
Per tale motivo il Codacons chiede al Governo un pacchetto di misure, che preveda l’abolizione del canone Rai dalla bolletta elettrica, la sterilizzazione dell’Iva su luce e gas per tutto il 2022, lo stop alla fine del mercato tutelato previsto per il 2023 e la ridefinizione dei criteri di calcolo delle tariffe energetiche introducendo meccanismi più equi e in grado di contrastare le speculazioni sui mercati all’ingrosso. “In assenza di misure strutturali le bollette di luce e gas continueranno a salire nei prossimi mesi, con conseguenze negative non solo sulle famiglie ma anche su industria e imprese, con un incremento dei prezzi al dettaglio ed una riduzione dei consumi” – conclude Rienzi.