El Salvador fa la storia, diventando il primo Paese al mondo ad adottare il bitcoin come valuta legale.
Il piano guidato dal giovane e carismatico presidente Nayib Bukele mira a consentire ai salvadoregni di risparmiare sui 400 milioni di dollari spesi ogni anno in commissioni per le rimesse, per lo più inviate dagli Stati Uniti. Come scrive la Cnbc, solo l’anno scorso le rimesse verso El Salvador sono ammontate a quasi 6 miliardi di dollari, ovvero il 23% del suo prodotto interno lordo, uno dei rapporti più alti al mondo.
In una serie di tweet comparsi ieri, il presidente ha anche rivelato che il paese ha acquistato un totale di 400 bitcoin (per un valore di circa 20,9 milioni di dollari), il primo passo in una spinta più ampia per aggiungere la valuta digitale al suo bilancio.
Dopo l’approvazione della legge sui bitcoin di Bukele, l’agenzia di rating Moody’s ha declassato il merito creditizio di El Salvador, mentre anche le obbligazioni denominate in dollari del paese sono state sottoposte a pressioni.
In effetti tale decisione ha suscitato critiche in tutto il paese. Quasi il 70% dei salvadoregni intervistati dalla Central American University non è d’accordo con la decisione dell’amministrazione di adottare bitcoin come moneta a corso legale; molti hanno dichiarato di non essere neanche sicuri di come utilizzare la valuta digitale.
Il bitcoin è noto per la sua rilevante volatilità, e ciò solleva preoccupazioni sulla sua efficacia come valuta. “Bitcoin non è davvero progettato per essere un mezzo di scambio, quindi questo è un primo esperimento per la valuta”, ha detto Philip Gradwell, capo economista della piattaforma dati Chainalysis, a “Capital Connection” della CNBC.
Ma tralasciando per un attimo dubbi e timori, come sostiene Bukele in un tweet, questa scelta “rompe definitivamente i paradigmi con il passato”.