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sabato 2 Dicembre 2023

Cina, produzione industriale cresce meno delle attese. Pesa la crisi del settore immobiliare

Il PIL del terzo trimestre della Cina è cresciuto di un deludente 4,9% a causa dell’attività industriale che è aumentata meno del previsto a settembre, viste le aspettative di un’espansione del 5,2%, secondo gli analisti intervistati da Reuters. La produzione industriale è aumentata del 3,1% a settembre, al di sotto del 4,5% previsto da Reuters. “Dall’inizio del terzo trimestre, i rischi e le sfide nazionali ed esteri sono aumentati”, ha detto Fu Linghui, portavoce dell’Ufficio nazionale di statistica, in una conferenza stampa lunedì in mandarino, secondo una traduzione della CNBC.

La mancanza di energia ha avuto un “certo impatto” sulla produzione normale, ha detto Fu, ma ha aggiunto che l’impatto economico “è controllabile”. Molte fabbriche hanno dovuto interrompere la produzione alla fine di settembre poiché l’aumento del prezzo del carbone e la carenza di elettricità hanno spinto le autorità locali a interrompere bruscamente l’elettricità. Da allora il governo centrale ha sottolineato che aumenterà l’approvvigionamento di carbone e garantirà la disponibilità di elettricità. Inoltre, negli ultimi mesi, il governo ha lanciato una serie di misure per affrontare la disparità di reddito e domare le imprese, in parte con l’obiettivo di proteggere la salute dell’economia. Ma questi sforzi, tra cui penalizzare le società tecnologiche e scoraggiare la speculazione immobiliare, hanno anche pesato sulla crescita nel trimestre in corso.

Ma ciò che veramente sembra aver pesato su questi risultati riguarda il settore immobiliare, da sempre un grande motore di crescita per la Cina. Ora invece il settore, in particolare il debito accumulato da sviluppatori e acquirenti di case, rappresenta una grave minaccia per la crescita. Sono settimane che il gigante immobiliare China Evergrande Group sta soffrendo per i debiti accumulati e le ripercussioni a livello economico sono state inevitabili.

Ad ogni modo le esportazioni sono rimaste forti, e le famiglie, in particolare quelle benestanti, hanno ripreso a spendere soldi per andare al ristorante e altri servizi a settembre, dato che il Paese è riuscito a reprimere piccoli focolai di coronavirus. Anche le vendite al dettaglio sono aumentate del 4,4% a settembre rispetto a un anno fa.

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