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domenica 28 Maggio 2023

Cina, dopo LinkedIn anche Epic Games chiude il suo prodotto di punta Fortnite

Fortnite ha deciso di abbandonare la Cina.

Il popolarissimo gioco sviluppato da Epic Games, chiuderà la sua versione cinese il 15 novembre, secondo quanto detto in un aggiornamento sul sito web ufficiale. Agli utenti è stato impedito di registrarsi per nuovi account già a partire dal 1 novembre.

La versione cinese del gioco denominata “Fortress Night” era stata lanciata nel 2018 attraverso una partnership con Tencent, il gigante tecnologico con sede a Shenzhen nonchè un investitore significativo in Epic, con una partecipazione del 40% nell’azienda. Il gioco tecnicamente non ha mai avuto un lancio completo in Cinam ma era giocabile solo in modalità “test”, escludendo alcune funzionalità dalla versione principale come gli acquisti in-app.

Nonostante Epic non abbia fornito un motivo specifico per questa scelta, è possibile ipotizzare alcune ragioni dietro a questo forte gesto.

In primo luoho, l’industria del gioco cinese è stata sottoposta a un nuovo controllo normativo negli ultimi mesi, con il governo nazionale che lavora per limitare il tempo di gioco tra i giovani, una decisione che avrebbe potuto rendere insostenibile l’economia della costruzione di Fortnite in Cina.

Nel Paese del Dragone, i giochi devono passare attraverso un rigoroso processo di approvazione prima di essere lanciati nel paese, con i titoli occidentali spesso tenuti a essere pesantemente censurati (come in questo caso).

Secondo i risultati di una ricerca sui consumatori condotta da Newzoo, il 68% dei giocatori di Fortnite avrebbe un’età compresa tra i 10 e i 30 anni. Ma all’inizio di quest’anno, Pechino ha introdotto controlli ancora più rigorosi sui giochi, decidendo di limitare il tempo in cui i minori di 18 anni possono giocare online a sole tre ore alla settimana.

Questa è la seconda azienda americana, dopo LinkedIn, che decide di ritirare il suo popolare prodotto dal regno digitale cinese; mosse che sottolineano quanto possa essere difficile per le aziende non cinesi offrire prodotti all’interno della nazione, anche con un forte bacino d’utenza.

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