Nel lunedì post Ferragosto le borse europee aprono abbastanza preoccupate, non solo per l’avanzare dei contagi causati dalla variante Delta, ma soprattutto per la presa dell’Afghanistan da parte dei talebani, che ieri sono riusciti ad occupare l’ultima rocca forte, Kabul. (Alle ore 09.30) il Ftse Mib segna -0,25% a 26584.98 punti, il Dax -0,21% a 15943.690 punti e l’Aex -0,36% a 772.04 punti. Discesa più netta per Cac40 che perde lo 0,54% a 6859.04 punti così come il Ftse 100 (-0,54% a 7179.39 punti). In negativo con Ibex35 in flessione dello 0,44% a 8959.90 punti.
Situazione complessa anche per i listini asiatici, dove a pesare sono anche i dati cinesi del mese di luglio su vendite al dettaglio, produzione industriale e investimenti urbani, che sono tutti risultati inferiori alle previsioni. Shenzhen ha perso lo 0,71% a 4693.7367 punti, così come Hang Seng, in flessione dello -0,93% a 26145.49 punti. Shanghai debole appena sopra la parità (+0,03% a 517.3446 punti). L’azionario giapponese ha chiuso in ribasso sui timori di un rallentamento dell’economia causato della variante Delta: il Nikkei ha difatti chiuso a -1,62%, a 27523.12 punti, maggior flessione dal 30 luglio.
Le preoccupazioni a livello internazionale non potevano non influenzare il petrolio, in ribasso nei due indici di riferimento col Wti a 67,55 dollari al barile e il Brent a 69,70; il metallo giallo stabile intorno a 1.775 dollari l’oncia.
I rendimenti dei Treasury a dieci anni sono scesi di 11 punti base nelle ultime due sedute mentre i loro prezzi salgono. Il T-Bond decennale sale all’1,26% e lo spread Btp-Bund si attesta a 101 punti base.
Per le valute, la moneta unica vede un leggero rialzo dello 0,07% nei confronti del dollaro e scambia a 1.1737: meglio il crosso con sterlina, dove scambia a 0,8500 (+0,14%). Il dollaro in leggera discesa nei confronti dello yen dove scambia a 110.29 (-0,10%%). Nessun movimento per la sterlina sul biglietto a verde a 0,00% e scambia a 1.3805.
A Piazza Affari si mette in luce Atlantia che vede un rialzo dell’1,14% a 15.94 euro, seguita da Inwit (+0,83% a 10.035 euro) e Azimut (+0,56% a 23.27 euro). Partono invece un po’ in fiacca Leonardo (-1,63% a 6.898 euro), Tenaris (-1,62% a 8.638 euro) e Bper Banca (-1,42% a 1.8015 euro).