Le piazze europee chiudono le contrattazioni in negativo: Milano termina la giornata a -0,60% a 25460.79 punti. Stessa situazione per Francoforte in calo dello 0,79% a 15036.550 punti e Parigi dello 0,61% a 6477.66 punti. Negative anche Amsterdam, che segna -1,24% a 757.20 punti e Londra, con -0,23% a 7011.02 punti. Appena sotto la parità Madrid (+0,09% a 8791.70 punti).
Anche a Wall Street i listini sono molto sottotono: il Dow Jones perde l’1,00%, l’S&P 500 l’ 1,37% e il Nasdaq segna -2,22%.
Dopo che l’OPEC+ ha deciso di continuare ad aumentare la produzione di petrolio con passi misurati come programmato, ovvero alzando la produzione di greggio di 400.000 barili al giorno a novembre, il petrolio si mostra in rialzo: il Wti guadagna il 2,79% a 77,94 dollari al barile, e il Brent il 2,90% oltre la soglia degli 80 dollari al barile a 81,56 dollari. In progresso anche l’oro (+0,33%) che tratta a 1.764 dollari l’oncia.
Il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco chiude a 104 punti base, invariato rispetto all’avvio ha segnato una prima posizione a 104 punti base. In lieve rialzo il rendimento dei decennali italiani allo 0,83%.
Nel valutario l’euro in ripresa sul dollaro (+0,21%) e scambia a 1,1617, mentre cala nei confronti della sterlina (-0,22%) dove scambia a 0.8537. Il dollaro in calo sullo yen (-0,09%), dove scambia a 110.95, mentre la moneta britannica in rialzo (+0,47%) sul biglietto verde e scambia a 1.3606.
A Piazza Affari si registrano ottime performance su Saipem (2,89%), Tenaris (+2,78%), Leonardo (+1,57%) e Eni (+1,39%).
Le peggiori performance, invece, si sono registrate su Stmicroelectronics, che ha chiuso a -3,4%. Sotto pressione nexi, con un forte ribasso del 2,64%. Soffre Exor, che evidenzia una perdita del 2,56%.