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mercoledì 6 Dicembre 2023

Bce: rialzo tassi almeno fino al 2024, e cautela su buyback

La spinta restrittiva della Banca centrale europea (BCE) finirà per domare la crescita dei prezzi che attualmente è cinque volte superiore al suo obiettivo. Lo hanno detto, in due diverse interviste, il presidente della Bundesbank Joachim Nagel e il governatore della Banca di Francia Francois Villeroy de Galhau. “Riporteremo l’inflazione al 2% entro la fine del 2024 o del 2025 – ha affermato Villeroy – Questa non è solo una previsione, una proiezione. È un impegno”. La BCE ha aumentato il costo del denaro di 200 punti base da luglio e si prepara ad aumentare nuovamente i tassi nella riunione di dicembre, di 50 o 75 punti base. I due banchieri centrali non si sono sbilanciati sull’entità del rialzo. “Avremo nuove proiezioni per il 2023, 2024 e per la prima volta per l’anno 2025. Questa sarà la base della nostra decisione – ha detto Nagel – È chiaro che gli aumenti dei tassi devono continuare”. Alla domanda per quanto tempo aumenteranno i costi dei prestiti, Villeroy ha risposto “per tutto il tempo necessario”.

Da parte sua, il governatore della Banca di Francia ha dicharato: “Penso che sia auspicabile portare i tassi al 2%, quindi un aumento di 0,5 o 50 punti base”. Usando un’analogia con il calcio, Villeroy ha affermato che un aumento al 2% segnerà la fine del primo tempo per raggiungere una normalizzazione dei tassi in una partita che ha raggiunto un punto di svolta. “Nella seconda metà della partita, i tassi continueranno a salire, ma non posso dire dove si fermeranno”, ha detto, aggiungendo che gli aumenti diventeranno più flessibili e a un ritmo più lento. Sulla riduzione del bilancio, su cui i funzionari della BCE dovrebbero concordare le modalità nella riunione del 15 dicembre, ha affermato: “Penso che sarebbe saggio iniziare a ridurre nel 2023”, aggiungendo che Francoforte dovrebbe iniziare con le cosiddette partecipazioni APP nella “prima metà dell’anno, in modo chiaro ma cauto e progressivo”.

“Niente oggi sembra giustificare una restrizione generale nei pagamenti dei dividendi come quello che è stato temporaneamente fatto nel 2020 – ha poi aggiunto Villeroy de Galhau, cambiando argomento -. Tuttavia, è necessaria cautela per quanto riguarda le prospettive del capitale, e in particolare i riacquisti di azioni proprie che rimangono soggetti all’esplicito permesso del supervisore”. Rispetto ai soggetti non regolati che forniscono servizi simili a quelli delle banche, il governatore ha detto: “È giunto il momento per noi di avanzare nel rafforzamento del nostro quadro normativo delle istituzioni finanziarie non bancarie, in tutte le sue dimensioni, siano esse micro o macroprudenziali”.

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