Gli investitori devono essere consapevoli del rischio di un aumento dell’inflazione per evitare aggiustamenti shock, anche se gli aumenti dei prezzi sembrano ancora temporanei.
Questo è in poche parole il sunto di quanto dichiarato dal Klass Knot della Banca centrale europea (BCE) olandese Klaas Knot, attuale presidente della banca centrale olandese De Nederlandsche Bank, nonché embro del consiglio direttivo della Banca centrale europea e del consiglio dei governatori del Fondo monetario internazionale.
“L’attuale propensione al rischio nei mercati può essere sostenuta solo da una bassa inflazione e bassi tassi di interesse”, ha detto ai giornalisti il governatore. “Mi aspetto ancora che l’aumento dell’inflazione sia in gran parte temporaneo, ma dobbiamo prendere in considerazione altri scenari con un’inflazione strutturalmente più elevata e tassi di interesse più elevati. Perché se non lo facciamo, potrebbe portare a cali di prezzo shock in futuro”.
E’ evidente come il picco dei prezzi dell’energia abbia spinto l’inflazione nella zona euro al 3,4% a settembre, il livello più alto dal 2008. Ma stando alle ultime stime, l’inflazione dovrebbe comunque rallentare l’anno prossimo, anche perché l’effetto dell’aumento dei prezzi dell’energia diminuirà.
“Per sua natura, l’effetto dei prezzi dell’energia sull’inflazione è temporaneo, dal momento che tali prezzi dovrebbero continuare a crescere per continuare a spingere l’inflazione”, ha affermato Knot. “Ma l’inflazione è anche spinta al rialzo dalle restrizioni dell’offerta globale, che potrebbero essere meno temporanee. Potrebbero essere causati da un riadattamento del commercio internazionale, poiché le catene di approvvigionamento sono meno diffuse in tutto il mondo”.
D’altro canto, il capo economista della Banca centrale europea, Philip Lane, che questa mattina ha tenuto un discorso all’apertura di una conferenza dell’istituzione, ha ribadito che, nello scenario attuale, la Bce non intende reagire a “shock inflazionistici che dovrebbero esaurirsi prima della fine del nostro orizzonte di previsione”. Ha inoltre rilevato che la calibrazione del volume degli acquisti di attività svolge un ruolo importante nell’assicurare che la politica monetaria sia sufficientemente accomodante, al fine di garantire il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione del 2% nel medio termine.