Il debito pubblico continua a salire. Lo rende noto oggi Banca d’Italia nella pubblicazione statistica “Finanza pubblica: fabbisogno e debito”. A maggio il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 6 miliardi di euro rispetto al mese precedente, attestandosi 2.686,8 miliardi.
Un aumento che sembra essere dovuto al fabbisogno (14,4 miliardi), che ha più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (10,5 miliardi, a 91,3); l’effetto complessivo di scarti e premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio ha aumentato il debito per 2 miliardi.
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 5,1 miliardi mentre quello delle Amministrazioni locali di 0,9 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto invariato.
Via Nazionale specifica che la quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia era pari al 22,8% (22,4 nel mese precedente) mentre la vita media residua del debito è rimasta stabile a 7,5 anni. A maggio è stata erogata la sesta e ultima tranche (0,8 miliardi) dei prestiti previsti nell’ambito dello strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un’emergenza (Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency, SURE). Complessivamente l’Italia ha ricevuto prestiti erogati attraverso questo strumento per 27,4 miliardi.