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mercoledì 29 Marzo 2023

Banca Mediolanum, raccolta netta a settembre +362 milioni. Doris: “No fusione con Mediobanca”

Banca Mediolanum ha comunicato i risultati commerciali del mese di settembre 2021: 706 milioni di euro, di cui raccolta netta totale di gruppo +362 milioni, nuovi mutui e prestiti 330 milioni, raccolta polizze protezione 13,6 milioni.

“E’ certamente un settembre molto forte che conferma un solido incremento nei primi 9 mesi di tutte le linee di business rispetto allo scorso anno. La raccolta totale, benché influenzata dalla consueta stagionalità del mese, ha raggiunto 362 milioni, portando il totale da inizio anno a oltre 6,4 miliardi. Stiamo assistendo a un’accelerazione nell’attività di consulenza dei nostri Family Banker che rinforza la crescita organica in modo sano e sostenibile, con un sempre più determinante contributo da parte della Spagna, la cui raccolta nei primi 9mesi è superiore del 37%rispetto all’anno scorso. A dimostrazione di ciò continuano ad aumentare i clienti bancari acquisiti dal Gruppo – 126.500 da inizio anno in crescita del 26% – così come la centralità del nostro istituto per i già clienti”, ha dichiarato Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum.

“L’attività di erogazione di crediti alla clientela è inoltre ripartita con slancio dopo l’estate con 330 milioni di mutui e prestiti erogati nel mese. Analogamente, prosegue a buon ritmo la raccolta in polizze protezione, dove i 13,6 milioni raccolti in premi portano il totale da gennaio a 119 milioni complessivi”.

Qualche giorno fa Massimo Doris, da più di vent’anni nel gruppo e dal 2008 alla guida quale amministratore delegato, in un’intervista a MoltoEconomia, inserto economico de Il Messaggero, ha dichiarato che la banca al momento non sarebbe interessata a una fusione con Mediobanca, visti i continui rumors che vedevano le due società finanziarie come promesse spose.

“Premesso che noi abbiamo un ottimo rapporto con Nagel e siamo soddisfatti dei risultati che Mediobanca ha realizzato fino a oggi, con lo sfilacciamento del patto e l’arrivo di due nuovi importanti azionisti come Del Vecchio e Caltagirone la stabilità dell’istituto potrebbe assumere inclinazioni diverse. Perciò preferiamo avere mani libere”, ha spiegato il Ceo di Banca Mediolanum.

Il manager ha poi spiegato che valuterà il destino della partecipazione nell’istituto di piazzetta Cuccia, pari al 3,3% del capitale, anche se questo non significa necessariamente uscire dall’istituto a causa di un cambio di governance.

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